Patto Enit-UniCredit per rilanciare il turismo attraverso il food

by Andrea Lovelock | 18 Marzo 2021 15:28

Turismo e agroalimentare come motore per il rilancio dell’economia nell’Italia post pandemia: è la mission dell’accordo siglato dall’Enit con UniCredit, finalizzato a intraprendere azioni comuni di rilancio e di supporto al turismo italiano, attraverso una logica di filiera integrata con il settore agroalimentare.

Alla luce delle nuove abitudini ed esigenze dei viaggiatori italiani, accelerate dalla pandemia, l’accordo impone una stretta collaborazione su iniziative e progetti che possano offrire opportunità di crescita per le imprese dei due settori. La banca, da parte sua, si impegna a sostenere le aziende agroalimentari/turistiche con specifici strumenti di supporto finanziario.

L’intesa rientrerà tra le attività di Made4Italy, l‘iniziativa di UniCredit lanciata a ottobre 2019 per favorire un sistema integrato turismo-agricoltura, destinando un plafond di 5 miliardi di euro per le pmi italiane nel triennio 2019-2021 e una consulenza specifica sui progetti selezionati, capaci di favorire un’offerta congiunta tra strutture ricettive e imprese agricole. Sullo sfondo il potenziamento, non solo delle destinazioni turistiche, ma anche di altri asset fondamentali delle nostre regioni, come l’arte, la cultura, la sostenibilità, il patrimonio storico e paesaggistico.

Un binomio, quello tra turismo e agroalimentare, che per Enit rappresenta un’opportunità per la valorizzazione della destinazione Italia, seguendo anche un trend emerso dai dati dell’Osservatorio Turismo Nomisma-UniCredit, che ha analizzato i comportamenti dei turisti italiani pre e post estate 2020: tra le località preferite dei viaggiatori italiani per le vacanze estive, infatti, si è rivelato fondamentale poter fare lunghe passeggiate all’aria aperta (44%) o escursioni in bicicletta (18%) e sport nel verde (20%). Importante anche l’aspetto food: il 15% durante le vacanze ha fatto un tour enogastronomico e il 10% ha visitato aziende agricole o fattorie didattiche, mentre il 50% di chi ha fatto almeno un viaggio tra giugno e agosto 2020 ha optato per località immerse nella natura, meglio se piccoli borghi (51%).

«L’Italia esprime tutta la propria autenticità anche attraverso espressioni artistiche culinarie – afferma Giorgio Palmucci, presidente Enit – La tradizione enogastronomica made in Italy è ricercata in tutto il mondo e i turisti stranieri trascorrono notti in Italia per assaporare questa cultura. La food experience è tra i principali motivi che spinge a scegliere una meta piuttosto che un’altra. In Lombardia si concentra la quota più alta della spesa estera per vacanza enogastronomica, circa 78 milioni di euro che incidono per il 22% sul totale nazionale di 354,5 milioni di euro. Nella top 5 anche il Veneto con 53 milioni di euro, il 15% del totale, Piemonte, Toscana e Sardegna dove si è speso il 10%. In Campania sono stati spesi 6,4 milioni di euro per il turismo enogastronomico, pari all’1,8% del totale».

Piena determinazione mostrata anche dai vertici di UniCredit: «L’offerta turistica italiana, anche per effetto della pandemia, si sta modificando rapidamente – osservano Andrea Casini e Remo Taricani, co-ceo commercial banking Italy – L’integrazione tra cibo, cultura e patrimonio paesaggistico è la strada da seguire per stimolare l’attrazione di nuovi flussi turistici. Come UniCredit stiamo lavorando in questa direzione già da alcuni anni e grazie a Made4Italy abbiamo già supportato, con oltre 3,5 miliardi di euro, le imprese agroalimentari/turistiche. L’accordo con l’Enit ci permetterà di dare un ulteriore impulso all’individuazione di progetti che puntano a valorizzare la sinergia tra i due settori, contribuendo al rilancio del turismo».

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