Il passo indietro dei viaggiatori Usa

31 Marzo 07:00 2017 Stampa questo articolo

Secondo una indagine condotta da Virtuoso, la rete internazionale di agenzie di viaggi, il mercato statunitense mostra segnali di disaffezione nei confronti di alcune destinazioni outgoing di Medio Oriente ed Europa. Un buon 40% di americani sarebbe, infatti, orientato a modificare i piani per le vacanze all’estero evitando alcune regioni del mondo considerate a rischio terrorismo. Altra rilevazione decisamente interessante mostra che un buon 10% di statunitensi avrebbe deciso di non viaggiare oltreconfine per il nuovo clima anti-americano e contrario all’amministrazione Trump che si registra in molti Paesi.

«Il mondo sta attraversando una transizione in cui l’incertezza è la nuova norma – si legge in una dichiarazione di Matthew D. Upchurch, presidente e ceo di Virtuoso – Si va dalle conseguenze della Brexit alle minacce di terrorismo, fino agli alcuni allarmi sanitari come quello legato al virus Zika. Buona parte delle destinazioni turistiche nel mondo sono ormai volatili, ovvero in balia di eventi e variabili che possono cambiare profondamente le scelte dei viaggiatori e i piani marketing degli operatori».

Oggi, stando sempre a quanto rileva Virtuoso, le uniche certezze arrivano dalla crescente richiesta di mete domestiche, all’interno degli States, e dal buon andamento di destinazioni percepite come sicure, tra cui Giappone, Australia e Nuova Zelanda

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Andrea Lovelock
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