Ora nove italiani su 10 riprendono a volare

by Redazione | 18 Giugno 2021 7:00

L’arrivo dell’estate, la campagna vaccinale, il calo dei contagi: elementi che cambiano le prospettive di viaggio degli italiani, che ora programmano di tornare a volare entro 12 mesi.

Lo studio condotto dall’istituto di ricerca Gpf Inspiring Research per conto dell’Aeroporto di Bologna, evidenzia come il 93,2% degli intervistati viaggerà in aereo (o ha intenzione di farlo) nei prossimi 12 mesi.

Più di 8 italiani su 10 (l’81,3%, +1,3% rispetto al 2020) programmano di tornare a volare per turismo o per raggiungere la meta delle vacanze. Il 46,7% riprenderà a volare per tornare a far visita ai propri cari, per motivi di salute e di studio. Questa categoria segna l’incremento più elevato, con un +11,6% rispetto al 2020. Chiudono il podio i viaggiatori di affari che, con un +5,2% rispetto al 2020, rappresentano il 31% del campione.

I viaggiatori business sembrano i più desiderosi di recuperare il tempo perso: il 38,2% ha dichiarato che tornerà a volare con una frequenza superiore rispetto al 2019; mentre il 41,7% manterrà le stesse abitudini pre-Covid.

L’astinenza da vacanze ha colpito anche i viaggiatori leisure: il 26,6% ha dichiarato che prevede di volare nei prossimi 12 mesi con una frequenza maggiore rispetto al 2019. In Italia, la meta turistica più ambita è Palermo, seguita da Roma e Catania. Mentre Barcellona, le isole greche e Atene sono le destinazioni internazionali più sognate nel post pandemia.

Inoltre, il 65% del campione ha dichiarato di voler tornare a effettuare un viaggio aereo per turismo durante l’estate 2021 (da giugno a settembre), facendo segnare un +21,2% rispetto al 2020. Aumenta leggermente l’esterofilia degli italiani, con il 47,3% (contro il 44,5% del 2020) che programma di trascorrere questa estate fuori dall’Italia, ma la maggior parte degli italiani continuerà a volare entro i confini nazionali (58,3%, contro il 62,6% del 2020).

La ripresa è guidata da alcuni driver: il completamento del ciclo vaccinale rappresenta, con il 39,6%, il primo elemento che spinge a tornare a volare.  Importante, per gli italiani, è anche la garanzia di assenza di rischi per la salute nelle località di destinazione, che si pone al secondo posto con il 36,4%. Chiude il podio la garanzia di assenza di rischi in aereo con il 33,3%. Al quarto posto, la garanzia di assenza di rischi in aeroporto, con il 30%.

Per quanto riguarda gli scali aeroportuali, l’83,2% degli intervistati percepisce come medio-basso o nullo il rischio di contagio in questi luoghi. Percentuale che scende al 75,3% in aereo. Le misure di sicurezza implementate sia a terra che in volo vengono ritenute efficaci dai viaggiatori.

La tutela della salute resta il motivo principale che fa da ago della bilancia tra il tornare a volare o meno. La soluzione del Green Pass sembra mettere d’accordo un po’ tutti gli italiani tanto che, qualora fosse indispensabile per volare, 8 su 10 (80,2%) si dicono favorevoli all’adozione.

C’è però chi si dice contrario al Green Pass (l’11,4% del campione) perché non ritiene giusto che alcuni possano viaggiare prima che il vaccino sia somministrato o reso accessibile a tutti. Secondo chi ha effettuato il sondaggio, probabilmente non sono ancora stati compresi a fondo i requisiti necessari per ottenere il pass vaccinale.

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