Oice, avanza l’Italia degli eventi: +8,4% di partecipanti

by Redazione | 26 Luglio 2017 12:00

Cwt Meetings & Events, la divisione di Carlson Wagonlit Travel specializzata nell’organizzazione di eventi, commenta il nuovo Rapporto dell’Osservatorio Italiano dei Congressi e degli Eventi (Oice), di cui è partner per il terzo anno consecutivo, e rilancia la discussione sullo scenario emerso. La ricerca è promossa da Federcongressi&eventi e realizzata da Aseri-Alta Scuola in Economia e Relazioni Internazionali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Segnali positivi si registrano riguardo alla provenienza geografica dei partecipanti agli eventi, ancora in maggioranza locali (55,4%) benché in calo rispetto all’edizione precedente, nazionali per il 34,71% e di provenienza internazionale nel 9,9% dei casi. «Sebbene la direzione del mercato sia verso la crescita di eventi di più ampio respiro, registriamo ancora un pesante gap sulla vocazione internazionale rispetto ad altre realtà a noi vicine, come Austria, Francia, Germania e Spagna, che sono riuscite – grazie a investimenti mirati e sforzi condivisi anche con le istituzioni – a internazionalizzare molto di più la propria industria degli eventi. Ecco perché bisognerebbe valorizzare meglio le potenzialità dei nostri territori e sviluppare le professionalità del settore in questa direzione» fa notare Armando Mastrapasqua, senior director Cwt Meeting & Events Italia, Egitto, Grecia e Marocco.

I dati relativi alla meeting industry evidenziati dalla ricerca mostrano un comparto vitale, con rialzi significativi per il numero di partecipanti (oltre 28 milioni, +8,4%) e soprattutto di presenze generate sul territorio (42,7 milioni, +21,5%), mettendo in luce l’importante impatto generato sull’economia italiana dall’industria degli eventi.

«Sono performance molto incoraggianti, che consentono di guardare con maggiore ottimismo al futuro rispetto agli anni scorsi, confermate anche nell’esperienza di Cwt M&E – sottolinea Mastrapasqua – Tuttavia nel settore non vediamo ancora quello scatto in avanti che sarebbe auspicabile e che potrebbe derivare da un impegno a livello di sistema, una strategia lungimirante e maggiori investimenti pubblici e privati».

Positivo anche il trend degli eventi a committenza aziendale, che rappresentano la maggioranza con il 56,5% (+2% rispetto all’anno precedente), seguiti dalle associazioni (31,6%) e dagli enti ed istituzioni (11,9%). «In questo segmento le capacità dei professionisti del settore sono elevate e assolutamente in linea con i top performer internazionali come dimostra il successo delle tante convention multinazionali organizzate nel nostro Paese – continua il senior director – Tuttavia il gruppo di aziende che organizzano in modo strutturato gli eventi è piuttosto stabile. Sarebbe necessaria una maggiore condivisione e diffusione della cultura degli eventi affinché si percepisca ancora di più il valore aggiunto di questo insostituibile strumento di marketing, comunicazione e incentivazione e si allarghi la platea a nuovi settori merceologici e aree geografiche».

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