Obiettivo mercato ungherese: Enit in prima fila alla fiera Utazas di Budapest

18 Febbraio 07:00 2020 Stampa questo articolo

Spinta sul mercato ungherese con la partecipazione dell’Enit a Utazas, la fiera di scena a Budapest dal 27 febbraio al primo marzo.

Amanti del mare d’inverno, questi viaggiatori si concedono almeno una settimana di vacanza balneare a tra gennaio e marzo. Nel 2019 gli arrivi in Italia dall’Ungheria sono stati oltre 618mila, in crescita del +3,8% rispetto al 2018. Per il 2020 è previsto un ulteriore iuncremento pari al +4,5% sull’anno precedente.

Guardando al movimento economico, il prodotto balneare impegna il 30% della spesa dei turisti ungheresi in Italia con circa 45 milioni di euro. Connubio ideale mare&arte, con le visite cultuirali al secondo posto delle preferenze. È il Veneto, seguito da Friuli e Lazio, la regione dove si concentrano la spesa e i flussi maggiori degli ungheresi. Flussi in aumento anche su Toscana, Emilia Romagna e Lazio.

Il desiderio di comodità fa preferire alberghi e villaggi (il 42,7% circa della spesa totale). Seguono le case in affitto con una quota parte del 13% circa e gli agriturismi insieme ai b&b con 8,8% del totale. Sfiora il 5% la spesa per l’ospitalità presso parenti e amici.

Il primo trimestre del 2020 fa ben sperare per la stagione estiva. Positivo l’andamento delle vendite: il 57% dei tour operator contattati dal monitoraggio Enit in Ungheria ha riscontrato aumenti del +5% rispetto a gennaio-marzo 2019.

«Quest’anno saranno attive 13 tratte aeree dirette da Budapest, operate da compagnie low cost come Wizzair e Ryanair», ricorda il direttore esecutivo dell’Enit, Giovanni Bastianelli.

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