Nuova Caledonia, Tahiti e Réunion: i tesori remoti dell’Oltremare francese

09 Gennaio 07:00 2018 Stampa questo articolo

La luminosità abbagliante dell’alba su paesaggi lussureggianti, la meravigliosa bellezza della natura, una straordinaria biodiversità, i diversi microclimi. Sono questi i tesori da scoprire nell’Oltremare francese tra Nuova Caledonia, Tahiti e Isola di Réunion.

Nel sud del Pacifico, c’è un luogo capace di far innamorare qualunque viaggiatore. Una destinazione fuori dalle rotte comuni fatta di contrasti e di colori, dall’azzurro del mare al verde di una natura rigogliosa, al bruno della terra più arida che evoca il far west. È la Nuova Caledonia, dove oltre a una barriera corallina con oltre 3mila pesci rari come abitanti, si trova la laguna più grande del mondo, dichiarata Patrimonio dell’Unesco grazie ai suoi 24mila km. Ma sull’isola principale, la Grande Terre, lunga ben 500 km, è possibile fare trekking, lungo la catena montuosa locale o scoprire i dintorni in sella a una bici, o magari a cavallo. E per chi ama sia le avventure che il romanticismo la gita da non perdere è quella a bordo di un ultraleggero per ammirare un paesaggio unico al mondo, quello del cuore di Voh, disegnato in modo del tutto naturale dalle mangrovie, che rappresenta il simbolo della Nuova Caledonia.

Sempre nel Pacifico si trova un paradiso di 118 isole e atolli suddivisi in cinque arcipelaghi, la Polinesia francese formata dalle Isole della Società, Tuamotu, Marchesi, quelle Australi e Gambier, in breve Tahiti e le isole di Mana, ovvero la forza vitale, uno spirito che circonda questi luoghi proteggendoli e aprendoli al misticismo. Non a caso, dallo scorso luglio, l’Unesco protegge all’interno del suo patrimonio Le Marae de Taputapuātea, sull’isola di Raiatea, un sito sacro che rappresenta il collegamento tra il mondo dei vivi e quello dei loro antenati morti.

Vanta un sito Unesco anche Réunion, l’isola dell’Oceano Indiano che vede nell’elenco dei luoghi da salvaguardare per l’umanità i suoi picchi e circhi montuosi, i Pitons: Mafate, Cilaos e Salazie. Intensamente esotica, grandiosa, autentica, vivace, affascinante, intatta, ma soprattutto speziata, Réunion ha una ricchezza unica e sa rigenerare il corpo e lo spirito. Come non lasciarsi conquistare dai profumi della Vaniglia Bourbon: una produzione che fa parte della storia dell’isola. Le prime piante di vaniglia sono state introdotte agli inizi del XIX secolo, quando Réunion si chiamava proprio Bourbon, indicazione che è rimasta nel marchio ufficiale della vaniglia prodotta qui. La coltivazione, nel cuore delle foreste dell’isola, è ancora oggi un’attività familiare che si trasmette di generazione in generazione. Da scoprire l’eccezionale “Vaniglia blu” coltivata a Saint Philippe. Ma esperienze da non perdere sono anche le escurisioni al vulcano del Piton de la Fournaise, uno dei più attivi del mondo, e il whale watching che qui si effettua in modo sostenibile, secondo una carta ufficiale aggiornata nel 2017 a cui si attengono tutti gli operatori che propongono “incontri ravvicinati” con i cetacei, garantiti dal marchio di qualità O2CR.

 

Foto credits: Nuova Caledonia – Stephane Ducandas/Tahiti- Tahiti Tourisme/ Réunion – IRT Serge Gélabert

  Articolo "taggato" come:
  Categorie

L'Autore

Commerciale
Commerciale

Guarda altri articoli