Newco Alitalia e lo spettro dell’ennesimo rinvio

08 Luglio 12:07 2019 Stampa questo articolo

Ancora una settimana, e poi i nodi riguardanti il futuro di Alitalia verranno sciolti. Almeno in teoria, perché più si avvicina la deadline posta da commissari del prossimo 15 luglio, e più crescono i dubbi su quali saranno gli effettivi partecipanti alla cordata di Fs per salvare l’ex vettore di bandiera.

Per il momento, infatti, i tasselli sicuri sono sempre gli stessi, con la partecipazione di Fs, Delta Airlines e Mef che verserebbero quote pari, rispettivamente, al 35% del capitale (Ferrovie) e al 10-15% (Delta), mentre l’ingresso del Tesoro non supererebbe il 15%.

Nei prossimi giorni, secondo quanto riporta Il Messaggero, l’agenda prevede però una serie di incontri con i pretendenti che hanno presentato una manifestazione non vincolante per entrare a fare parte della newco. Dal gruppo Toto a German Efromovich, l’azionista di Avianca (il patron della Lazio, Claudio Lotito, sarebbe fuori gioco, ndr), tutto mentre a Roma sarebbero presenti anche emissari e manager di Delta Airlines.

Insomma, dopo mesi di consultazioni, annunci e smentite, proprio mentre si avvicina l’ombra del quinto rinvio della scadenza – anche se la settimana scorsa, Luigi Di Maio, aveva però escluso categoricamente questa possibilità – adesso si incomincia davvero a fare sul serio, contando sulla presenza degli “americani” nella capitale, e sempre sotto la regia del Gruppo guidato da Gianfranco Battisti e dagli advisor di Mediobanca.

Stando ai rumors, Delta avrebbe già espresso la propria contrarietà all’opzione Efromovich, dal momento che la compagnia colombiana, di cui il magnate è azionista, fa parte dell’alleanza globale Star Alliance, concorrente di Sky Team in cui opera Delta. Sullo sfondo, ci sarebbero poi le perplessità per la capacità dell’imprenditore di sostenere finanziariamente l’operazione (circa 200 milioni di euro), un dubbio che nonostante le smentite ci sarebbe anche per il Gruppo Toto.

Le preferenze da parte di Delta, così come delle Ferrovie, andrebbero invece tutte per l’ingresso nella newco di Atlantia, ritenuto il partner migliore in considerazione anche della presenza forte nel settore aeroportuale con la controllata Adr che gestisce Fiumicino. Una soluzione, quella della società del Gruppo Benetton, che come si sa, deve fare i conti con lo scontro tutto politico in atto nell’esecutivo gialloverde.

A trovare la soluzione potrebbe però essere il premier Giuseppe Conte che, forse non a a caso, a margine del G20 di Osaka della scorsa settimana, ha rivendicato il suo ruolo super partes. «Come Presidente del Consiglio non mi posso sottrarre, tutti i dossier più importanti passano nelle mani del premier che fa una sintesi politica con il pieno coinvolgimento dei ministri competenti», ha detto il primo ministro.

L'Autore

Giorgio Maggi
Giorgio Maggi

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