Il Nepal oltre l’Himalaya conquista gli europei

09 Maggio 10:40 2017 Stampa questo articolo

L’accensione della rituale lampada con i benauguranti mandarini ha aperto la serata di presentazione, a Milano, del Nepal come destinazione turistica. L’evento è stato organizzato dal Nepal Tourism Board e dal consolato onorario del Nepal a Roma con un focus sugli obiettivi di crescita del turismo europeo entro il 2025. E l’offerta si espande anche nel Far West nepalese, tra le zone più remote e meno conosciute dal turismo internazionale.

«Il Nepal è un paese ricco di contrasti, dove vivono, in armonia, popolazioni di diverse religioni. Un territorio con grandi potenzialità di sviluppo sul piano turistico in quanto offre, in una superficie relativamente piccola, panorami eccezionali: dalle pianure, al confine con l’India, alle zone collinari del centro fino alla catena montuosa dell’Himalaya. Un’area attraversata da fiumi impetuosi che permettono oltre 100 ecosistemi diversi», ha dichiarato Deepak Dhital, ambasciatore del Nepal in Italia.

Il 45% del territorio del Paese asiatico è ricoperto da boschi, con una fauna ed una flora che passa da quella alpina alla tropicale, con circa 1600 piante medicinali e numerosi parchi nazionali. Quelli di Chitwan e di Sagarmatha, per esempio, sono anche riconosciuti come siti naturali patrimonio mondiale dell’umanità.

Ampio ventaglio anche di siti culturali, come Lumbini, dove nacque Budda , i sette siti monumentali  della valle di Kathmandu con antichi palazzi, templi, stupa e monasteri, e Janakpur, nel Nepal orientale. Una destinazione che, nonostante i trasporti non siano a livello super tecnologico, offre molte possibilità di attività: trekking, rafting,alpinismo e poi voli sulle montagne, bungee jumping, kayak, parapendio e molto  altro.

«Nepal e Italia – ha aggiunto l’ambasciatore – sono legati da solidi rapporti bilaterali sia commerciali che turistici che, dopo l’arresto dovuto al terribile terremoto del 2015, al momento sono in crescita. Abbiamo attivato, inoltre, molti progetti di restauro e ricostruzione dei siti patrimonio dell’umanità e di abitazioni antisismiche».

«Per promuovere il turismo in Europa – ha spiegato Paolo Nugari, console onorario – il governo ha lanciato il progetto Visit Nepal Europe 2017.  L’azione fa parte di  una strategia per lo sviluppo del turismo con l’obiettivo di raggiungere 2,5 milioni di arrivi entro il 2025, per un totale di 3 miliardi di dollari. Auspichiamo un incremento del 15%, in modo da incidere per il 9% sul pil nazionale. A questo scopo, oltre l’ampliamento dell’aeroporto di Kathmandu, è prevista la costruzione di un aeroporto internazionale a Nijgadh Bara nel sud, e l’acquisto di due nuovi aeromobili da parte di Nepal Airlines Corporation».

Il console ha poi sottolineato che, nel 2016, il Paese ha registrato un totale di 730.000 arrivi,  dei quali il 17% sono trekkers, con una permanenza media di 14 giorni ed una spesa giornaliera di 40 dollari a persona. «Crescono anche i turisti con maggiori capacità di spesa, evidenziata dai numeri registrati da dieci hotel a 5 stelle nella capitale e dai due campi da golf a livello internazionale», prosegue Nugari.

I turisti internazionali possono usufruire, inoltre, anche del soggiorno in circa 160 home stay, sistemazioni in famiglie che consentono di vivere – a cifre modeste – un’esperienza di condivisione con la vita della popolazione che conta circa 125 tribù etniche.

«Per il futuro, considerando che circa un terzo dei visitatori ritorna per la seconda volta – ha spiegato Nugari – sono in fase di promozione e organizzazione due nuove aree, poco conosciute e adatte al turista europeo. Si tratta della zona di Ilam Bazaar, un’area collinosa con lussureggianti piantagioni terrazzate di tè e l’area palustre di Mai Pokhari, e l’area dell’estremo ovest che comprende il Suklaphanta National Park, le foreste i laghi e i prati alpini di Khaptad e la piana del Terai». Quest’ultima area geografica è abitata anche da due antiche etnie: i Raute, nomadi che vive ancora di caccia e raccolta, e i Tharu, che vivono in villaggi isolati nella foresta.

Il Nepal è collegato giornalmente all’Italia con voli di diverse compagnie, tra le quali Air India e Qatar Airways presenti alla serata. La prima  con 4 voli settimanali da Milano e 3 da Roma via Delhi per Katmandu. Stessa meta anche per la compagnia qatariana con  2 voli giornalieri da Milano e Roma e via Doha, ai quali si aggiungono quelli da Venezia e da Pisa (solo agosto).

L'Autore

Dorina Landi
Dorina Landi

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