Nuova norma anti-Flixbus, pressing sul governo

by Regina Ricci | 29 Maggio 2017 15:01

La Commissione Bilancio della Camera dei deputati ha approvato l’emendamento che ripristina la norma anti-Flixbus presente nel Milleproroghe. La firma è quella di Liliana Ventricelli, deputata pugliese del Partito Democratico, che rimetterebbe così in vigore una legge che era stata cancellata proprio dal Governo, anche a seguito dei pareri contrari di Antitrust e Art. Ora si attende il passaggio alle Camere per capire se l’emendamento verrà approvato.

Annuncia un ordine del giorno il presidente della commissione Affari costituzionali della Camera, Andrea Mazziotti (Civici e Innovatori): «Adesso auspichiamo che venga posta la fiducia su un maxi emendamento che non contenga la norma anti-Flixbus. In caso contrario, riproporremo un ordine del giorno, perché il governo non può smentire se stesso». Sotto accusa finisce il comportamento ondivago del governo: «siamo alla schizofrenia politica: il Pd che smentisce l’esecuivo e i suoi stessi ordini del giorno, a distanza di poche settimane. Per di più con un blitz di fine seduta e andando contro le posizioni ufficiali del governo sulla manovrina – continua Mazziotti – Il voto su una norma che chiude un’azienda e lascia a piedi 3 milioni di passeggeri è una cosa seria. Non si può cambiare idea una volta al mese».

Tra coloro che si augurano che l’emendamento non venga approvato dall’aula c’è un membro dello stesso governo, il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova, che dice: «Sarebbe un errore grave cedere a pressioni corporative e particolaristiche. Le misure anti-concorrenziali proteggono le rendite a danno dei consumatori e vanno nella direzione opposta a quella che l’Italia dovrebbe seguire per migliorare la propria competitività economica.  Nell’immediato ci sarà qualche contraccolpo per alcuni, ma dobbiamo guardare avanti e scegliere mercati aperti e concorrenziali nell’interesse dei consumatori».

Contrario anche Daniele Capezzone,  deputato di Direzione Italia: «C’è chi lavora contro la concorrenza, contro il mercato, contro la libertà di scelta di utenti e consumatori. Grande amarezza».

Una marcia indietro che Andrea Incondi, managing director di Flixbus Italia, commenta così: «Non conta rispettare le regole, creare posti di lavoro e offrire un servizio di qualità. In questo Paese si continuano a cambiare le leggi a colpi di emendamenti una volta al mese. Se ci fosse davvero la volontà di garantire la certezza del diritto si dovrebbe affrontare la questione una volta per tutte, ricorrendo a norme stabili o riforme di sistema organiche, come avviene nel resto d’Europa. Ora l’aula del Parlamento non confermi questo nuovo attacco alla libera concorrenza».

«Chiediamo a Matteo Renzi di interessarsi alla questione e aprire il Pd all’innovazione per non trovarsi ad applicare normative uniche in Europa per conservatorismo, penalizzando soprattutto i più giovani e le fasce più deboli – aggiunge Incondi – Oggi è un brutto giorno per chi si era impegnato a difendere la concorrenza, per l’Antitrust, per i firmatari della petizione salva-Flixbus, e per i milioni di passeggeri che hanno scelto di viaggiare con noi».

 

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