Nei mondi inventati di Nantes

12 Aprile 07:00 2022 Stampa questo articolo

Saltare sulla luna, guidare un enorme airone meccanico, prendere il sole sulle rive della Loira, perdersi tra opere d’arte contemporanea e monumenti storici inseguendo una linea verde. A Nantes si può. La sesta città francese, al confine tra Bretagna e valle della Loira, è davvero un posto che non ti aspetti. Vivace, giovane, fantastica nel quotidiano, qui la creatività si fonde con la cucina e ogni passo può trasformarsi in avventura.

Cominciamo il tour della città dall’île de Nantes, zona in continua evoluzione. Passeggiando tra i viali, gru e capannoni di ferro fanno ancora capolino, ricordo del passato fatto di cantieri portuali e siti industriali. Di quella città grigia e operaia oggi resta ben poco. Fabbriche e magazzini si sono trasformati in luoghi culturali, sulle banchine dove si costruivano le navi, oggi i ragazzi si riuniscono per studiare sull’erba o assistere ai concerti jazz e una linea verde ci guida tra le nuove opere d’arte installate e le costruzioni futuristiche firmate da archistar del calibro di Jean Nouvel o Eduardo Souto de Moura.

«Lo skyline qui cambia continuamente», spiega la guida Sandrine, otto anni a Monza per amore. Quest’area “rigenerata”, tecnologica e green ospita Les Machines de l’île, parco futuristico ispirato al “mondo inventato” di Jules Verne, nato a Nantes, e Leonardo da Vinci. Si sale in groppa a un elefante di ferro di dodici metri, si manovra il becco e la coda di un airone meccanico sospesi a 5 metri di altezza, ci si diverte con un enorme ragno o guidando le zampe di una formica gigante.

Ogni anno, in estate, la città ospita l’evento “Le voyage a Nantes” (quest’anno dal 2 luglio all’11 settembre). Artisti da tutto il mondo vengono invitati a creare opere che spesso diventano installazioni perenni. Così si reinterpretano le piazze, i parchi, le insegne dei negozi, gli autobus e perfino le camere degli alberghi. Una sorta di poesia urbana che oggi conta più di 120 sculture e allestimenti, la maggior parte pubblici, come i tappeti elastici di un parco giochi che ricorda il suolo lunare, enormi stivali da giardino o l’albero da basket con tre canestri.

Attraversato il ponte pedonale, le stradine sinuose portano al quartiere Bouffay, cuore medievale, con antichi negozi, rare abitazioni dalle facciate in legno e la vivace Place du Bou ay, con ristorantini e bar dove sorseggiare un bicchiere del vino bianco locale, il Muscadet. Poco distante, Château des ducs de Bretagne nasconde un elegante palazzo dietro una robusta fortezza. Le facciate in tufo sono quelle dei castelli della Loira e qui Anna di Bretagna, due volte regina di Francia, decise di dimorare. Si può entrare nella corte, fare il giro delle mura e visitare il musee d’Histoire di Nantes.

Dopo tanto girovagare, una sosta nel verde è d’obbligo. A due passi dalla stazione c’è il Jardin des plantes, oasi all’inglese con viali zeppi di camelie e magnolie, papere nei laghetti e le sculture colorate dell’illustratore Jean Jullien. Vale la pena fare un salto anche nel quartiere Graslin con il suo magnifico teatro e visitare Le Passage Pommeraye, galleria commerciale del XIX secolo.

In un’ora e mezza di auto si raggiunge, poi, il parco Puy du Fou a tema storico. Ogni giorno è possibile assistere a 20 show diversi: duelli di spada, cene con balletti e, di sera, giochi di luce, acqua e fuoco nel lago. Per un tuffo nel passato cinque gli hotel a tema: dal castello medievale alla dimora del Grand Siècle, fino alle palafitte dal tetto di paglia dell’antico villaggio dei Merovingi. Pronti?

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Serena Martucci
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