Msc acquisisce il 35% del terminal passeggeri di Trieste

22 Ottobre 11:48 2018 Stampa questo articolo

Msc Crociere punta al terminal di Trieste. La notizia arriva a margine dell’ottava edizione dell’Italian Cruise Day, il tradizionale forum organizzato da Risposte Turismo quest’anno svoltosi proprio nella città giuliana (l’anno prossimo l’appuntamento sarà invece a Cagliari). Come riporta Il Piccolo, Msc Crociere avrebbe acquistato la quota che Unicredit deteneva in Tami, la società proprietaria del 60% di Trieste Terminal Passeggeri.

A darne conferma è stato lo stesso Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo della compagnia presente al convegno come esponente di Clia Europe, che avrebbe chiarito la preferenza per «il terminal, proprio nel centro della città. Un’insenatura naturale su cui sono già stati fatti importanti investimenti», anche se per il 2019 i numeri parlano “solo” di una toccata alla settimana e 100mila turisti. «Il nostro obiettivo è di arrivare a ospitare tre toccate alla settimana e accogliere mezzo milione di viaggiatori», ha chiarito durante il forum il presidente dell’autorità portuale Zeno D’Agostino.

Stando al quotidiano, l’operazione per l’acquisizione del 35% di Tami sarebbe già conclusa, e il prossimo passo per Msc riguarderebbe la riduzione parziale di quella quota per arrivare a una percentuale di pari valore con l’altro socio, Costa Crociere. Risultato: la compagine societaria di Trieste Terminal Passeggeri (il 40% è in mano all’Authority) potrà ora essere sostenuta dai due principali player del mercato italiano, anche se il primo cliente continuerà a rimanere Royal Caribbean, tramite la controllata Tui Cruises.

E proprio il rapporto tra compagnie di crociere e territorio è stato al centro del dibattito principale dell’Italian Cruise Day, protagonisti alcuni dei principali player del mercato tricolore. Per tutti, è venuto il momento di rilanciare il settore, soprattuto adesso che la domanda di crociere è in aumento in tutto il mondo.

«Per far crescere il turismo in maniera strutturata e rilanciare l’economia, l’Italia deve puntare sul settore crocieristico, investire nel campo delle infrastrutture, non solo portuali, e sostenere la cantieristica», ha confermato Vago, sottolineando come la crociera sia ormai diventato un tipo di vacanza valido tutto l’anno, dove l’età media si è notevolmente abbassata, fino ad arrivare a 47 anni. «Addirittura, oltre 40% degli italiani che vanno in crociera sono under 40».

Ma per centrare l’obiettivo, il sostegno del governo, con l’accento posto sulla blue economy dall’esecutivo gialloverde, non basta. «Serve fare sistema tra autorità nazionali, locali, porti e compagnie di crociere – ha detto Massimo Brancaleoni, senior vp world wide sales di Costa CrociereIn Italia vorrei vedere esperti di marketing territoriale lavorare nelle autorità marittime. L’opportunità di promuovere le bellezze del nostro territorio attraverso le crociere è ad oggi un’opportunità mancata, bisognerebbe seguire l’esempio virtuoso dell’Asia. A Singapore, ad esempio, la metà della promozione delle attività crocieristiche viene finanziata dalle autorità del territorio».

L'Autore

Giorgio Maggi
Giorgio Maggi

Guarda altri articoli