Crisi Mistral, in arrivo tagli a piloti e flotta

27 Ottobre 15:40 2017 Stampa questo articolo

Nuova grana in arrivo per il ministero dello Sviluppo economico e il suo titolare Carlo Calenda? Secondo i rumors presenti un po’ su tutti i siti specializzati di areonautica, dal 27 ottobre i cinque aerei Boeing 737 di Mistral Air, la compagnia controllata da Poste Italiane, si ridurranno a uno.

Non solo: una lettera inviata dalla compagnia aerea ai sindacati specificherebbe che questo comporterà il licenziamento collettivo per un numero di 19 piloti, dichiarati in esubero su un totale di 44 risorse tra comandanti e primi ufficiali in servizio con un contratto a tempo indeterminato.

«Più nel dettaglio – riportava qualche girono corriere.it – il vettore nazionale ha deciso di intervenire sui piloti dei Boeing 737: uno dei due velivoli presenti in flotta e presi a noleggio verrà restituito al proprietario (una società di leasing) comportando un esubero del personale».

Mistral Air — come spiega la lettera inviata ai sindacati — opera «sia sul trasporto cargo postale, sia su quello passeggeri. Entrambi i mercati hanno subìto significative contrazioni. Il trasporto della posta cartacea è stato negativamente influenzato dallo sviluppo delle comunicazioni elettroniche che ha determinato un definitivo e strutturale calo dei volumi, con conseguente riduzione del network dei collegamenti».

Sul traffico passeggeri «il business charter risulta in forte declino, principalmente per la riduzione dei viaggi organizzati dai tour operator (anche per effetto della maggiore disponibilità di prenotazioni effettuabili online) e per l’instabilità politica nelle aree geografiche di riferimento (bacino del Mediterraneo e il Mar Rosso) con conseguente drastica riduzione dei collegamenti».

Nella missiva si parla anche di un Ebit 2016 di -3,8 milioni di Euro e di un Ebit del primo semestre del 2017 di meno 5,4 milioni di euro. Fondata nel 1981 dall’attore Bud Spencer, la compagnia venne poi donata al colosso olandese Tnt. Nel 2002 la società vendette la maggioranza delle quote a Poste Italiane che nel 2005 è divenuto l’azionista unico.

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Giorgio Maggi
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