Mini-Alitalia in vendita: bando aperto dal 29 febbraio

Mini-Alitalia in vendita: bando aperto dal 29 febbraio
24 Febbraio 10:21 2020 Stampa questo articolo

Sarà un’Alitalia ridimensionata nel network e nella flotta quella che verrà messa sul mercato una volta compiuto il piano di ristrutturazione ideato da Giuseppe Leogrande e Giancarlo Zeni.

La mini-Alitalia, come riferito nell’incontro di settimana scorsa con i sindacati, sarà in vendita a partire da sabato 29 febbraio, data di pubblicazione dell’apposito bando, mentre le offerte vincolanti dovranno essere inviate entro il 31 maggio prossimo.

La procedura di vendita, secondo quanto riporta Il Sole 24 ore, è ripartita dopo i contatti avuti dal commissario unico con i pretendenti: Delta, Lufthansa, Air France, mentre sembra anche che a Roma sia stato avvistato negli scorsi giorni German Efromovich, patron della compagnia colombiana Avianca.

Per quanto riguarda la flotta, nelle prossime settimane è prevista in seguito alla conclusione dei contratti di leasing, l’uscita di cinque aeromobili, tre di lungo raggio (due A330 e un Boeing 777-300Er) e due di medio (due Airbus 321); in questo modo, la flotta scenderà a 108 velivoli.

Sul fronte del network, Leogrande e Zeni hanno confermato il taglio di due rotte da aprile, la Roma-Santiago del Cile che ha perso 82 milioni di euro in 4 anni, la Roma-Seul, con perdite di 83 milioni in 5 anni. Le new entry riguardano invece la Roma-San Francisco dal primo giugno (3 giorni la settimana) e la Roma-Tokyo Haneda dal 29 marzo, mentre da aprile è stata anticipata la Roma-Washington e la Roma-Los Angeles avrà una frequenza settimanale in più.

Nel medio raggio da aprile ci saranno 105 destinazioni, 5 in più del 2019. Sei nuove destinazioni in Grecia, Spagna e Croazia: Karpathos, Kos, Skiathos, Zante, Alicante, Preveza. Aumenteranno le frequenze su 20 rotte, tra cui da Linate per Parigi e Dusseldorf, da Roma per Tunisi. Verranno proseguite 4 destinazioni cominciate in inverno: Amburgo, Colonia, Perugia, Stoccarda.

Aumenterà invece, il numero di dipendenti che l’ azienda vuole mettere in cassa integrazione, ad oggi sono 1.020, e che potrebbe aumentare a 1.600-1.800 dipendenti, su un organico totale di 11.600.

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Giorgio Maggi
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