Mice, gli operatori avvertono: «La politica non intralci il Convention Bureau»

15 Febbraio 05:00 2018 Stampa questo articolo

Il messaggio arriva chiaro e forte anche alla Bit: ora che il settore Mice si è dato un organismo come il Convention Bureau Italia (che conta ormai più di 100 soci) e che l’Italia si rilancia con partecipazioni mirate alle borse internazionali di settore, qualunque sia il governo dopo le elezioni del 4 marzo non dovrà intralciare il lavoro durato tanto, ripartendo da zero come è stato fatto negli ultimi 20 anni.

A dirlo esplicitamente sono state Carlotta Ferrari, presidente del Convention Bureau Italia, e la presidente di Federcongressi & Eventi, Alessandra Albarelli al forum Italian Meeting Industry Politicians nel corso del quale sono stati resi noti i numeri del settore trainante del nostro turismo. Un comparto che vanta quasi 587mila eventi organizzati sul nostro territorio, con 28,1 milioni di partecipanti, oltre 42,7 milioni di presenze, e un fatturato stimato intorno a 28 miliardi di euro.

Chiamati a raccolta dalla Ediman, editore specializzato sul settore (con lo storico mensile Meeting&Congressi), i politici hanno promesso, almeno a parole, coerenza e totale sostegno agli operatori privati. Dall’assessora alla Cooperazione, Relazioni internazionali e Turismo di Firenze Anna Paola Concia, all’assessore al Turismo della Capitale, Adriano Meloni, passando per l’assessora al Turismo e allo Sport di Milano, Roberta Guaineri, fino ad arrivare all’assessore al Turismo e al Commercio estero della Regione Veneto, Federico Caner.

Tutti consapevoli dell’importanza del segmento e della necessità di fare sistema tra amministratori pubblici, chiamati a svolgere il ruolo di facilitatori e operatori privati coinvolti nell’organizzazione ottimale dei grandi eventi e congressi che si portano in Italia. Da qui al 2020 sono stati finalizzati 50 preventivi per medio-grandi congressi internazionali e almeno 14 sono confermati. Questo vuol dire che la strada intrapresa col Convention Bureau Italia funziona, sia a livello locale che nazionale, ma occorre avere garanzie dal prossimo governo su una strategia che tenga conto delle differenti esigenze dei territori.

Un passaggio cruciale, quello delle diversità territoriali, fatto emergere anche da Alfredo de Liguori, direttore marketing di Puglia Promozione che ha sottolineato come il grande rilancio della regione negli scenari internazionali abbia reso possibile un buon posizionamento dell’area anche nel segmento Mice. In fin dei conti rimane sempre la città candidata ad essere il primo criterio di selezione, magari trainata dal brand Italia che continua a essere molto forte tra i partner interlocutori.

E lo stesso Gianni Bastianelli, direttore esecutivo dell’Enit, ha ricordato che bisogna lavorare in sinergia per creare prodotti Mice da promuovere e commercializzare nelle grandi fiere di settore. Quanto alla governance, Bastianelli ha ribadito che non bisogna fare l’errore di far cadere dall’alto un unico modello organizzativo, perché ogni territorio ha le sue peculiarità e la soluzione è solo nel coordinamento delle forze in campo. Ma in tale frangente c’è una preoccupazione diffusa nel comparto e risiede nella memoria corta dei politici che gli operatori ben conoscono: rischiare, dopo le elezioni, di essere lasciati soli sarebbe il più grave errore che si potrebbe commettere. Semplicemente perchè non ci sarebbe più tempo per rimediare agli errori.

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Andrea Lovelock
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