Mercato alberghiero, l’Italia e il gap tra investimenti e qualità

26 Giugno 15:12 2019 Stampa questo articolo

Torna a splendere il bel tempo sul mercato alberghiero in Italia. Ma sul fronte della qualità c’è ancora molto da fare, soprattutto nel segmento leisure. Parola di Gabriele Burgio, che durante l’Hospitality Forum – organizzato da Scenari Immobiliari e Castello Sgr – ha messo i puntini sulle i di uno sviluppo che, nei prossimi anni, vedrà proprio la penisola al centro di molti investimenti. «C’è ancora molto da fare nel segmento leisure, soprattutto se si guarda a Paesi concorrenti come ad esempio Spagna, Turchia ed Egitto», ha sottolineato il presidente del Gruppo Alpitour.

Ma lo spazio per migliorare non manca di certo. Nel nostro Paese il giro d’affari negli ultimi dodici mesi è aumentato del 9% rispetto allo scorso anno, arrivando a toccare quota 3 miliardi di euro, tra immobili scambiati con contratti di vendita o locazione (in Europa la dimensione complessiva del mercato parla di 24 miliardi, con un +3,4%, ndr). Le previsioni per il 2019 – i dati sono quelli contenuti nel “Rapporto 2019 sul mercato immobiliare alberghiero” – parlano poi di un ulteriore aumento del fatturato che raggiungerà un ammontare complessivo di 3,4 miliardi di euro.

In Italia, in particolare, dove i non performing loans (crediti deteriorati) sul mercato alberghiero destinati a passare di mano ammontano a 15 miliardi di euro, le tendenze più significative della ricettività riguardano i prodotti innovativi (in particolare le attività extra alberghiere) e verso il segmento lusso. Risultato: tra luglio 2018 e giugno 2019 gli interventi hanno riguardato un totale di 2.186 camere, con una quota maggioritaria di nuove aperture (20 in totale).

«Molto c’è ancora da fare, soprattutto nel segmento luxury (in Italia sono 12 le destinazioni considerate di lusso, record assoluto a livello mondiale), ma anche nel midscale, dove la qualità è ancora scarsa», ha aggiunto ad esempio Jerome Lassara, direttore sviluppo Italia di Accor.

Occhi puntati, poi, su Milano, in attesa di vedere cosa porterà l’assegnazione delle prossime Olimpiadi invernali del 2026 all’accoppiata Milano-Cortina. «Il mercato immobiliare milanese sta vivendo una fase di grande sviluppo e le prospettive. Ad oggi, prevediamo investimenti per oltre 13 miliardi di euro nei prossimi dieci anni e questo numero è destinato a crescere in vista del momento olimpico», ha detto Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari sottolineando come l’elemento più interessante sia il consolidamento della presenza degli investitori esteri.

«Se, infatti, l’effetto Expo ha portato a triplicare le presenze estere negli ultimi tre anni, si può ipotizzare un aumento di almeno il 50% nei prossimi cinque anni, per un totale di almeno dieci miliardi di euro, che si concentreranno nei settori degli uffici e commerciale».

E nel resto d’Italia? «Vedo bene la Sicilia, che sta tirando l’interesse anche dei tour operator stranieri, anche grazie all’apertura dello scalo di Comiso», ha concluso Breglia. Da parte sua, VoiHotels (divisione alberghiera de Gruppo Alpitour) ha in programma l’apertura di due strutture, destinate al segmento luxury, di 80-100 camere ciascuna, una a Venezia in pieno centro storico, e l’altra a Roma, a Trastevere.

L'Autore

Giorgio Maggi
Giorgio Maggi

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