Meno oneri e innovazione: indagine Lab Travel sul modello Euphemia

by Redazione | 7 Dicembre 2020 13:42

Lab Travel Group ha incaricato l’agenzia m&cs, specializzata dal 2000 nello sviluppo di strategie di marketing e servizi di comunicazione per il settore del turismo, di svolgere un’indagine qualitativa a un campione rappresentativo dei 120 consulenti della rete.

Obiettivo: analizzare i motivi che in questi anni hanno spinto i Personal Voyager a scegliere di entrare in Euphemia, con particolare riferimento alla possibilità di coniugare la propria anima imprenditoriale di ex-titolari di agenzia di viaggi con un modello professionale innovativo e al passo con i tempi.

Il comune denominatore emerso tra le motivazioni che hanno spinto i professionisti interpellati a chiudere le proprie agenzie di viaggi ed entrare in Euphemia è la necessità di alleggerire il business dagli oneri burocratici, dalla gestione contabile, dai costi fissi in genere e soprattutto dal rischio di impresa.

Secondo Luca Andreini, personal voyager di Firenze in Euphemia da tre anni: «Dopo le Torri Gemelle e il crollo delle borse, il nostro mondo è totalmente cambiato e le aziende piccole non riuscivano più a coniugare gestione e vendita. Non era più possibile seguire tutti: trascorrevo più tempo con commercialisti e direttori di banca che a programmare vacanze per i miei clienti. Nonostante un buon lavoro e un buon fatturato, il tempo dedicato ai clienti era scarso rispetto alle ore trascorse in azienda. Non era normale: dovevo rinunciare a troppo per troppo poco. L’avvento di tanti network che lavoravano solo sulla scontistica ci portava inoltre a preparare in continuazione preventivi che molte volte venivano copiati e riproposti da altri».

Una questione di concorrenza anche per Daniela Faraon: «La difficoltà principale era diventata la concorrenza, dovuta alla proliferazione di nuove agenzie poco professionali ma molto aggressive sui prezzi».

Come prevedibile, quindi, in un settore già fortemente in crisi il Covid-19 ha rappresentato solo il “colpo finale”, come lo definisce Barbara Bassi: «Con la pandemia ho incominciato a pensare seriamente che avere la possibilità di alleggerirmi di alcune grandi responsabilità e gravosi costi fissi potesse essere la soluzione per il mio nuovo futuro. Purtroppo, la selezione è naturale: solo chi è competente e professionista può continuare, perché il cliente è questo che oggi chiede al consulente di viaggio. Il settore era già in sofferenza ben prima della pandemia, basti pensare all’azzeramento dei margini sulla biglietteria aerea, al sistematico abbassamento dei prezzi operato da alcuni nostri competitor e alla diminuzione della liquidità delle aziende, che hanno progressivamente ridotto viaggi premio, incentive e trasferte. Per non citare l’avvento di Internet, che ha stravolto il contesto, erodendo una grossa fetta di mercato che negli anni addietro era una base solida del nostro lavoro».

Se la qualità dei servizi e del supporto consulenziale rappresenta l’aspetto più apprezzato dai Personal Voyager, c’è spazio anche per il prodotto, come sottolinea Bassi: «In Euphemia posso utilizzare gli stessi fornitori di prima e, ovviamente, quelli proposti dal network, approfittando di accordi commerciali particolarmente vantaggiosi con dmc e tour operator. Anche l’interazione con gli altri Personal Voyager è molto stimolante».

Le motivazioni che spingono a entrare in un’azienda focalizzata sui consulenti di viaggio esperti come Euphemia riguardano anche la gestione e l’organizzazione del tempo, come nel caso di Eliana Pasini e Alice Sega, che rappresentano un punto di vista molto particolare: entrambe, infatti, hanno deciso di diventare Personal Voyager nel 2019, dopo 18 anni di esperienza in qualità di banconiste all’interno di importanti realtà del veronese. «Le difficoltà maggiori che abbiamo riscontrato da dipendenti erano legate alla scarsa flessibilità dell’orario e alla gestione operativa di pratiche e clienti non conforme alle esigenze del mercato attuale. Con Euphemia possiamo organizzare al meglio il tempo, gestendo in maniera più efficace e up-to-date i clienti. Una soluzione perfetta per chi, come noi, ha bambini piccoli da accudire», spiegano Pasini e Sega.

«Euphemia si rivolge esclusivamente ad agenti di viaggi con una lunga esperienza alle spalle e un consolidato portfolio di clienti – dichiara Ezio Barroero, presidente Lab Travel Group – Supportiamo i Personal Voyager con strumenti adeguati e consulenza professionale, ma non insegniamo loro a vendere. Abbiamo un turnover bassissimo, dei 18 agenti sui quali è stata fondata Euphemia, 16 sono ancora con noi, segno che si trovano bene. Oggi guardiamo al futuro con fiducia e puntiamo a sviluppare la rete e renderla ancora più esclusiva, restando tuttavia nell’ambito di una crescita che deve essere ragionata e sostenibile, a tutela e garanzia della qualità dei servizi offerti».

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