Maurizio Davolio, Aitr: «I voucher funzionano nel turismo responsabile»

Maurizio Davolio, Aitr: «I voucher funzionano nel turismo responsabile»
22 Luglio 12:50 2020 Stampa questo articolo

Sebbene lo tsunami Covid stia continuando a generare danni economico-operativi devastanti a tutta la filiera del viaggio organizzato, c’è chi come Maurizio Davolio, presidente di Aitr, l’Associazione italiana turismo responsabile, vede un pò di luce: «anche i nostri dieci tour organizer stanno soffrendo e vivono, ad esempio, con incertezza la vicenda voucher e rimborsi. Soprattutto per i possibili conflitti tra legislazione europea e normativa italiana, ma con minor apprensione perché i nostri organizzatori hanno con i clienti un rapporto che non è solo mercantile, ma è di valori, e dunque quando ci si trova di fronte a questo problema il nostro cliente solitamente lo accetta senza polemiche», prosegue Davolio.

E questo vale anche per i fornitori. «Di fatto – aggiunge – c’è una reciproca solidarietà. Credo che anche le agenzie di viaggi classiche dovrebbero adottare lo stesso modello perché instaurare un rapporto di fiducia e di umanità con la clientela potrebbe servire molto a superare insieme certe problematiche come appunto quella dei rimborsi. D’altra parte un approccio meno mercantile riduce notevolmente i rischi di contenziosi e di cause civili, una volta terminata l’imposizione per legge del voucher».

Per operatori e adv di Aitr che movimentano circa 10mila viaggiatori l’anno, la gravissima crisi del Covid sta generando però, come spesso accade, delle opportunità per rimanere ben saldi sul mercato, spiega Davolio: «Per la prossima stagione autunno-inverno i nostri tour organizer si sono già riposizionati su destinazioni e offerte di prossimità, prevalentemente in Italia e questo perché sappiamo bene che per i prossimi mesi molte destinazioni estere, soprattutto long haul, rimarranno in sospeso se non addirittura chiuse come come Usa, Sudamerica, Africa e Australia. Ci saranno tempi lunghi. E quindi a parte i voucher, abbiamo gli stessi problemi degli altri».

Altro aspetto decisamente preoccupante – conclude il presidente di Aitr – «è che mentre in Europa e in Italia c’è stata una compensazione con il turismo domestico, in molti Paesi lontani dove non c’è un turismo interno, vedi Bolivia, Maldive, Seychelles, il crollo del settore è totale. Infine il punto interrogativo delle fiere del trade: si è in attesa di verificare se a settembre non si verifichino contagi di ritorno».

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Andrea Lovelock
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