Marriott tiene testa alla crisi e inizia a vendere polizze viaggio

Marriott tiene testa alla crisi e inizia a vendere polizze viaggio
04 Agosto 10:39 2021 Stampa questo articolo

«È incredibile la resilienza della domanda di viaggio alla crisi». È così che Anthony Capuano, ceo di Marriott, commenta i risultati del secondo trimestre del 2021, che riportano un’occupazione degli hotel in tutto il mondo pari al 51%, con 13 punti percentuali in più rispetto ai primi mesi dell’anno, segnando tra l’altro l’ingresso del Gruppo nel mercato del travel insurance.

Per Marriott, nei mesi aprile-maggio-giugno, bene anche il RevPar, e quindi il fatturato generato per camera disponibile, che si attesta sui 70,29 dollari, mentre la tariffa giornaliera media cresce del 14% e si aggira sui 138 dollari. «Il RevPar globale è aumentato in modo rapido e significativo dallo scoppio della pandemia, quando siamo addirittura arrivati a un -90%», dichiara Capuano, sottolineando le importanti performance di Usa e Canada, al contrario dell’Europa e dell’Asia dove il ripristino delle attività è più lento.

«I tempi di recupero – prosegue il ceo, subentrato a febbraio dopo il decesso di Sorenson – variano da regione a regione in base al trend delle campagne vaccinali, ai contagi e alle restrizioni. Oggi restiamo incoraggiati dall’incredibile resilienza del travel, dimostrata nei fatti da un pronto ritorno degli ospiti nei nostri hotel in sicurezza. Mi aspetto una ripresa decisa anche nel business travel e nei viaggi di gruppo dopo il Labor Day (il 6 settembre, ndr), dato che molti lavoratori torneranno in ufficio e i ragazzi rientreranno a scuola».

Nel frattempo, Marriott prosegue nella diversificazione del business e, negli Usa, inizia a vendere assicurazioni di viaggio in fase di booking. La polizza viene offerta attrraverso Allianz, con il Gruppo statunitense che riceve poi la sua commissione.

Nel secondo trimestre del 2021, Marriott ha aggiunto al suo portfolio 149 proprietà per 24.909 camere in tutto il mondo. L’utile netto ha segnato 422 milioni di dollari, contro una perdita di 234 milioni nel secondo trimestre del 2020 e 11 milioni nei primi tre mesi di quest’anno.

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Giulia Di Camillo
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