Manovrina d’aprile: il Fisco pesa di più

by Caterina Claudi | 27 Aprile 2017 14:03

Con il dl 50/2017, meglio conosciuto come manovrina di aprile, vengono introdotte una serie di novità che colpiscono pesantemente professionisti e imprese. Le novità fiscali riguardano nel dettaglio una profonda modifica al sistema split payment Iva, esteso dal 1° luglio anche ai professionisti, una modifica alla disciplina del diritto di detrazione Iva sugli acquisti dove viene più che dimezzato il periodo di esercizio del diritto di detrazione.

E ancora, modifiche alla normativa sulla compensazione Iva riducendo drasticamente i limiti di compensazione senza visto di conformità, che passano dagli attuali 15mila euro a 5mila euro, al fine di contrastare il fenomeno della compensazione con crediti Iva non dovuti. Infine, c’è l’obbligo di invio telematico del modello F24 per il versamento delle imposte in compensazione: in pratica tutti i titolari di partita Iva saranno obbligati all’invio del modello F24 con Entratel o Fisconline, e quindi sarà quasi automatico riuvolgersi a un intermediario abilitato, con nuovi costi per le aziende.

In più c’è anche l’introduzione di un regime fiscale per locazioni brevi, previsto dal 1° giugno 2017, con l’introduzione della cedolare secca, meglio conosciuta come norma Airbnb.

Il provvedimento di aprile prevede anche un aumento della tassazione su accise e giochi, la rideterminazione della base imponibile Ace, l’avvio della sterilizzazione delle clausole di salvaguardia concernenti aliquote Iva e accise. Mentre per l’aliquota intermedia del 10%, l’incremento nel 2018 è limitato all’11,5% invece del previsto 13%, mentre per l’attuale aliquota ordinaria del 22% si prevede di passare al 25% nel 2018, al 25,4% nel 2019, al 24,9% nel 2020 ed al 25% nel 2021.

La manovrina di aprile prevede, inoltre, modifiche alla disciplina del reclamo/mediazione, l’estensione della rottamazione delle cartelle Equitalia a tutte le liti pendenti con l’Agenzia delle Entrate.

In altre parole, questo decreto aumenta in modo significativo gli adempimenti fiscali a carico di imprese e professionisti e fa lievitare la pressione fiscale complessiva in un momento in cui si parla di riduzione delle tasse e di semplificazione degli aiuti alle imprese per fare ripratire l’economia.

In particolare, l’impatto immediato di questo decreto è legato alla variazione del termine di detrazione dell’Iva Acquisti che è in vigore dal 24 aprile 2017. A conti fatti, la fattura datata 2016 può essere registrare solo nel medesimo anno, nel quale è possibile esercitare il diritto alla detrazione, altrimenti si perde il diritto.

A ben vedere il dimezzamento del termine entro il quale poter esercitare il diritto alla detrazione dell’Iva sugli acquisti è palese, mentre non è altrettanto chiaro cosa accadrà per le fatture di acquisto ricevute nel 2016 ma registrate nel 2017, e detratte nelle liquidazioni periodiche 2017, o ancora non registrate in quanto la norma attuale consentiva di registrarle fino al 30 aprile 2018, termine per la presentazione della dichiarazione Iva 2017 (la dichiarazione annuale Iva relativa al 2016 è già stata presentata entro il 28 febbraio 2017).

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