Malta fa chiarezza sulla situazione Covid-19 sull’isola

26 Luglio 07:00 2021 Stampa questo articolo

Malta torna a far sentire la sua voce e fuga ogni dubbio sulle procedure di ingresso e di sicurezza applicate dal Paese in merito al Covid-19, sui rimpatri, ma soprattutto sulla situazione turistica dell’isola, attualmente a pieno regime dal punto di vista leisure. Il direttore del Malta Tourism Authority Ester Tamasi spiega nel dettaglio la gestione del caso degli studenti in quarantena: come funziona la permanenza sull’isola, come vengono gestiti i rimpatri a seconda che le persone coinvolte risultino positive o negative al virus. Inoltre l’ente del Turismo ricorda che le isole maltesi restano a oggi il paese Ue con i migliori risultati per quanto riguarda la campagna vaccinale. Il che significa che Malta resta una destinazione sicura.

Quali sono oggi le procedure di ingresso per visitare Malta?
«Al momento, Malta è possibile l’ingresso a Malta presentando il certificato digitale Covid dell’Unione Europea, per i vaccini approvati dall’Ema, a condizione che siano trascorsi 14 giorni dall’ultima dose. Questo vale per gli adulti dai 12 anni in su. I bambini di età compresa tra 5 e 11 anni possono viaggiare con i loro genitori o tutori legali completamente vaccinati, a condizione che i bambini presentino un test Pcr negativo che deve essere eseguito entro 72 ore prima dell’arrivo a Malta. I bambini sotto i 5 anni non hanno bisogno di sottoporsi al test Pcr quando viaggiano con i loro genitori o tutori legali completamente vaccinati. Se, all’arrivo a Malta, si scopre che una persona non è in possesso di un certificato valido, oppure di un test Pcr negativo, la persona sarà sottoposta a test e successiva quarantena, a fronte di un costo, a suo carico. È importante sottolineare che i seguenti certificati non sono validi per i viaggi a Malta: certificato di guarigione da Covid-19; certificati di vaccino per 1 sola dose di un vaccino che richiede 2 dosi, anche per persone guarite da Covid-19; certificati vaccini con meno di 14 giorni dalla dose finale. Quando una persona contrae il Covid-19 durante un soggiorno a Malta, e dopo essere entrata a Malta seguendo tutti i prerequisiti, l’Mta coprirà i costi della sistemazione nell’hotel di quarantena. La persona dovrà quindi coprire i costi di cibo e bevande».

Quali sono stati gli errori commessi a livello di comunicazione istituzionale e giornalistica negli ultimi giorni in merito al caso degli studenti?
«L’aumento delle infezioni da Covid-19 tra gli studenti è cresciuto rapidamente nel giro di un paio di giorni e ha colto tutti impreparati poiché abbiamo dovuto immediatamente organizzare la quarantena per un gran numero di studenti sia come casi positivi che come contatti con persone che si erano ammalate. Nei giorni precedenti la diffusione di casi di Covid tra gli studenti, il numero di nuovi contagi a Malta era praticamente pari a zero. Mta è subito intervenuta per assistere gli studenti coprendo le loro spese di alloggio e assicurando che, attraverso il costante monitoraggio da parte delle autorità sanitarie, avessero tutto ciò di cui avevano bisogno. Durante questo periodo Mta è stata in costante comunicazione con le ambasciate dei rispettivi Paesi di origine degli studenti, nonché con i tour operator che li hanno portati a Malta. Come avviene nella maggior parte dei Paesi europei, è pratica comune e normale che i turisti che risultano positivi durante la loro visita non siano autorizzati a viaggiare e debbano trascorrere un periodo prestabilito di quarantena obbligatoria. Anche le persone a diretto contatto devono trascorrere un minimo di 14 giorni in quarantena preventiva. Oltre a questo, Mta sta lavorando anche ai voli di rimpatrio, che l’ente sta pagando, per consentire agli studenti di tornare in sicurezza nel loro Paese d’origine».

Mta come sta gestendo i rimpatri degli studenti?
«Gli studenti negativi utilizzano aerei normali noleggiati, mentre per gli studenti positivi viene noleggiato un aereo medico. Lunedì scorso un volo per studenti negativi è volato a Roma poi a Francoforte, mentre martedì un volo per studenti negativi è volato a Parigi, e poi a Madrid. Entrambi hanno trasportato complessivamente 196 studenti. È opportuno precisare che non sarà così per i voli di rimpatrio degli studenti positivi, in quanto questi saranno limitati a un Paese per volo, con il primo volo in partenza per Parigi il 22 luglio, mentre un volo con studenti positivi italiani è partito il 23 luglio. Esistono rigidi protocolli in merito al transito di questi studenti, nonché altre condizioni di trasporto che devono essere debitamente seguite, relative alla gestione dei bagagli e ai dpi che devono essere indossati in ogni momento, da parte degli studenti e del personale medico allo stesso modo. Sono in corso trattative tra Mta, Asl e corpo diplomatico per programmare ulteriori voli nei prossimi giorni e settimane».

Malta resta una destinazione sicura? Quali contromisure state prendendo?
«Malta rimane il paese dell’Ue con i migliori risultati per quanto riguarda la campagna vaccinale contro il Covid-19, con oltre il 78% della popolazione ora completamente vaccinata e l’84% degli adulti che hanno ricevuto la prima dose del vaccino. Ha anche iniziato a vaccinare i giovani di età pari o superiore a 12 anni e a gestire centri di vaccinazione walk-in che offrono vaccinazione gratuita agli stranieri residenti a Malta. Attualmente, a Malta ci sono poco più di 2.000 casi attivi di Covid-19, di cui 18 trattati in ospedale. Inoltre, di tutti gli attuali casi attivi, l’85-90% sono visitatori non vaccinati. Come hanno affermato più volte le autorità sanitarie maltesi, la situazione di Malta è sotto controllo, dove anche il tasso di mortalità è basso e controllato. Ci impegniamo costantemente per garantire che Malta rimanga una destinazione sicura sia per i turisti che per i residenti».

Come si gestiscono le quarantene sull’isola? Ci sono Covid hotel? Chi si fa carico dei costi?
«C’è un hotel dedicato all’ospitalità delle persone in quarantena per il momento, ma un altro inizierà a funzionare nei prossimi giorni».

Le Regioni italiane (solo alcune per ora) stanno imponendo il tampone all’ingresso per chi rientra da Malta. Come valutate la misura? Va considerata come ulteriore garanzia di sicurezza?
«Comprendiamo che ogni Paese stia facendo del suo meglio per mantenersi il più sicuro possibile. Incoraggiamo i turisti di tutto il mondo a verificare sempre le condizioni di viaggio con le autorità locali prima di partire. Malta è fiduciosa che con le ultime normative entrate in vigore e una volta che il rapido aumento causato dai casi di studenti si sarà placato, le isole maltesi saranno una delle destinazioni di vacanza più sicure da prenotare».

Negli ultimi mesi e fino a qualche settimana fa Malta è stato l’unico stato estero tappa di crociere in partenza dall’Italia. È stata un’attestazione importante in tema di sicurezza?
«Sì, infatti Malta è stata scelta come unico porto crocieristico fuori dall’Italia per l’ottimo modo in cui è stata gestita la pandemia di Covid-19 e per i seri protocolli di sicurezza messi in atto per il settore».

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L'Autore

Claudia Ceci
Claudia Ceci

Giornalista professionista, redattore. Specialista nel settore viaggi ed economia del turismo e delle crociere dopo varie esperienze in redazioni nazionali tv, della carta stampata, del web e nelle relazioni istituzionali

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