Lunga vita a Flixbus, almeno per ora

23 Febbraio 12:23 2017 Stampa questo articolo

Il governo italiano si è impegnato a cancellare, con il primo provvedimento utile, la norma “ammazza Flixbus” che era stata inserita all’interno del decreto Milleproroghe e che di fatto rendeva il servizio fuori legge.

Almeno per ora Flixbus può tirare un respiro di sollievo, e con lui i tantissimi utenti che ormai da tempo si erano abituati a viaggiare in Italia e in Europa con i bus low cost prenotati direttamente online sulla piattaforma digitale tedesca.

Per ora si tratta solo di un impegno e nulla di più, preso attraverso l’approvazione di vari ordini del giorno che rimandano l’effettiva abrogazione della norma ad un secondo momento, probabilmente quando si esaminerà il ddl Concorrenza.

I tempi strettissimi non hanno permesso di fare di più: il decreto Milleproroghe scade infatti il 28 febbraio e ulteriori modifiche al testo avrebbero richiesto una seconda lettura al Senato, con il rischio che non si riuscisse a convertire il decreto in legge nei tempi stabiliti.

Dunque non resta che attendere e sperare che il governo mantenga la parola data. È soddisfatto il managing director di Flixbus Italia, Andrea Incondi, che in una nota spiega: «L’approvazione di tre ordini del giorno con parere favorevole del governo impegna il governo stesso a risolvere il problema e rappresenta un segnale che ci spinge a credere in questo Paese. Oggi, di fronte ad un problema reale, la Camera dei Deputati sceglie di stare dalla parte delle decine di aziende e dei milioni di passeggeri coinvolti. Siamo fiduciosi che il governo darà seguito alle decisioni del Parlamento e supererà l’abuso normativo prodotto negli ultimi giorni».

Uno degli ordini del giorno approvato, a prima firma Andrea Mazziotti (Civici e Innovatori) e relatore del provvedimento, impegna il governo “ad adottare ogni atto normativo utile, anche attraverso il ddl Concorrenza per rimuovere ogni ostacolo alla piena attività di soggetti già attivi sul mercato dei servizi automobilistici di linea interregionale“.

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Regina Ricci
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