L’ora delle scelte per la nuova Alitalia

17 Luglio 14:05 2019 Stampa questo articolo

Ancora due mesi, e poi finalmente arriveranno l’offerta vincolante e il piano industriale per la newco di Alitalia. Scade il 15 settembre il tempo concesso dal ministero dello Sviluppo economico ai membri della cordata che vuole salvare l’ex vettore di bandiera e che, come noto, comprenderà oltre Fs, regista dell’operazione, anche Atlantia, Delta Air Lines e Mef.

In queste settimane, non sono poche le decisioni che i futuri soci dovranno prendere, a cominciare dal nodo degli esuberi che dovrebbero essere compresi tra i 1.700 e i 2.000 (sugli 11.500 lavoratori totali, ndr), più o meno lo stesso numero di chi è attualmente in cassa integrazione, e con un’incidenza maggiore sul personale di terra
.

Altro punto all’ordine del giorno, oltre alla governance e al management della futura della società, sarà la forma da dare al piano industriale, visto che sulla base delle indiscrezioni trapelate negli scorsi giorni, molto ci sarebbe ancora da limare in relazione agli obiettivi da tutti condivisi: aumento dei ricavi e dei margini sui mercati più promettenti, in primis Stati Uniti e Asia, ma senza dimenticare America Latina e Cina; e il taglio di alcune tratte nazionali, che nel tempo potrebbero essere sostituite dall’Alta velocità.

Tra gli obiettivi poi, non mancherebbe un ulteriore incremento della produttività, facendo volare di più e meglio gli aeromobili di una flotta che, nella bozza di piano trapelata di recente, prevederebbe una contrazione dai 117 attuali a 105.

Sulla trattativa sono arrivati anche i commenti di parte sindacale. «Ci aspettiamo come parti sociali al più presto una convocazione del ministero per il piano industriale», ha detto ad esempio il segretario della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito. «Per rilanciare Alitalia occorre un progetto ambizioso, con investimenti importanti sulle aree di business cruciali quali flotta, handling, manutenzione, facendo crescere la compagnia sul mercato di lungo raggio anche attraverso una rinegoziazione delle alleanze internazionali», ha aggiunto il segretario della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi, sottolineando l’urgenza di riformare il quadro nazionale delle regole del trasporto aereo.

Intanto, resta confermato lo sciopero generale del settore, proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti del prossimo 26 luglio.

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Giorgio Maggi
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