Lo scacchiere network
e la partita della tecnologia

Lo scacchiere network<br> e la partita della tecnologia
14 Aprile 07:00 2021 Stampa questo articolo

Attaccati, rinnegati e spesso condannati in pubblica piazza. Nel mezzo delle acque stagnanti del travel dell’ultimo anno pandemico, i network sono stati facile bersaglio delle ire e dello sdegno di molti. Canoni, rimborsi e voucher, nuovi contratti, fornitori da rincorrere e adempimenti burocratici da risolvere: la pandemia sembrava aver messo in crisi il legame tra agenzie di viaggi e network, fino a spingere più di qualcuno a dubitare del futuro delle reti.

Complici dell’ondata di sfiducia sono stati anche i processi di razionalizzazione e merger in Europa: Tui ha chiuso agenzie in Francia, Inghilterra e Germania; in Spagna invece Ávoris ha comprato le adv Globalia tagliando un centinaio di punti, mentre El Corte Inglés ha abbassato le serrande a 277 agenzie.

Un caso a parte – seppur non esente da critiche – è la fusione italiana Geo-Welcome, che appare un naturale approdo di realtà che condividono la stessa proprietà (Alpitour e Costa) e che ha dato vita al modello Aip (associazione in partecipazione, ndr) dei WelcomeTravel Store, affidati a Luca Caraffini.

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Ma l’inizio del 2021 ha segnato il giro di boa anche per gli altri network (Gattinoni, in primis) che si stanno riprendendo la scena puntando su quegli strumenti che saranno essenziali per tornare a vendere e a lavorare. Perché la ripresa non può più fare a meno dei servizi uniti alla tecnologia: una piattaforma evoluta, veloce e sofisticata è un investimento che costa, che ha bisogno di un team dedicato e che serve a competere con i colossi del web per riappropriarsi di quote erose dal fai-da-te. E le agenzie – che siano affiliate , associate in partecipazione o solo consulenti – hanno un gran bisogno di questi strumenti.

Tutti i lanci e gli aggiornamenti dei sistemi di prenotazione e delle piattaforme dei network hanno avuto meno visibilità delle fusioni, acquisizioni e chiusure (e delle polemiche). Ancora in Spagna, c’è perfino chi come El Corte Inglés si sta spingendo nelle braccia di una Ota (la probabile fusione con Logitravel): un fatto epocale da tenere d’occhio.

Intanto, però, il lavoro “pancia a terra” delle reti è stato essenziale per tracciare la strada che porterà gli agenti di viaggi nel futuro.

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L'Autore

Gabriele Simmini
Gabriele Simmini

Giornalista. Specializzato in trasporto aereo e ferroviario, economia, agenzie di viaggi, tecnologia ed estero. Segue convention e fiere internazionali.

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