Lo “sboom” del turismo italiano sotto il peso delle bollette

Lo “sboom” del turismo italiano sotto il peso delle bollette
01 Settembre 12:12 2022 Stampa questo articolo

Attuare subito decontribuzioni e sterilizzazioni dei rincari energetici per consentire alle imprese turistico-ricettive di sopravvivere e beneficiare almeno in parte del buon andamento della stagione. La sollecitazione al governo ancora in carica arriva ora da Confindustria Alberghi, che prevede uno “sboom” del turismo italiano sotto il peso del caro bollette (ne abbiamo scritto anche qui).

L’associazione ha tracciato un pre-consuntivo stagionale segnalando che, a partire da giugno, si è assistito a un incremento esponenziale della domanda turistica verso il nostro Paese, una crescita trainata dal ritorno del turismo internazionale dai Paesi europei, ma soprattutto dagli Stati Uniti. A luglio, particolare, le strutture alberghiere hanno fatto registrare un tasso di occupazione che in molti casi ha superato l’80%. Molto bene anche agosto dove in molte località si è sfiorato il sold out.

Una stagione che si è rivelata florida per mare e montagna, con una solida ripartenza anche delle città d’arte che, dopo due anni di fermo pressoché totale, sono ripartite alla grande, sostenute da una fortissima domanda dall’estero.

Riguardo ai rilevanti flussi dal Nord America, questi sono stati supportati dal cambio euro/dollaro favorevole, andando a compensare l’assenza di mercati importanti come quello russo e cinese. Si è poi confermato anche il trend molto positivo delle aree interne dove la ricerca di autenticità e di contatto con la natura hanno fatto da traino per un turismo che anche qui ha visto crescere la presenza di viaggiatori internazionali.

«Numeri importanti, che restituiscono fiducia nel turismo e nella capacità di attrarre del nostro Paese – ha commentato  Maria Carmela Colaiacovo, presidente di Confindustria Alberghi – ma per le imprese le difficoltà non sono finite. Se da un lato possiamo guardare con fiducia alla ripresa della domanda, ancora molto sostenuta a settembre e con un buon potenziale anche per l’autunno, i costi dell’energia hanno raggiunto livelli insostenibili».

«Già prima dell’estate – prosegue Colaiacovo – avevamo lanciato l’allarme denunciando l’impatto drammatico dell’aumento dell’energia sui conti del settore alberghiero, ma con gli ulteriori rincari di agosto ora molte aziende rischiano la chiusura. Ricordiamoci che il settore viene da oltre due anni di fermo pressoché totale e rischia, quindi, malgrado i buoni risultati di questi mesi, di rimanere schiacciato dal caro energia. Abbiamo bisogno di interventi urgenti per garantire la continuità nei prossimi mesi: sterilizzazione degli aumenti del gas e dell’energia elettrica e decontribuzione per contenere il costo del lavoro, scongiurando il ricorso alla cassa integrazione».

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