L’Italia snob ma non troppo fotografata da Ciset e Bankitalia

11 Maggio 07:00 2018 Stampa questo articolo

Da un lato l’apologia del turismo di qualità. Dall’altro la confessione di Francesco Palumbo del Mibact, che ammette di aver incassato con l’Anno di Borghi milioni di pernottamenti su Airbnb senza spendere manco 1 euro. Due volti della stessa medaglia, quella di un’Italia ambiziosa, ma fino a un certo punto. È quanto emerge dalla presentazione dei dati sul turismo incoming e outgoing organizzata a Venezia dal Ciset, in collaborazione con la Banca d’Italia.

Ma vediamo i dati. Gli italiani sono tornati a viaggiare, così come l’Italia è tornata ad attrarre turisti stranieri. «La ricchezza complessiva prodotta dal turismo è arrivata a quota 41 miliardi, con crescita reale del 6,5%, grazie soprattutto alla crescita di segmenti come il turismo balneare (+11%), alla vacanza verde, attiva ed enogastronomica (+11,7%) e a quello culturale (+11,4%) legato soprattutto all’Italia minore. In forte crescita anche il turismo montano, dopo qualche anno di difficoltà», dice la direttrice del Ciset, Mara Manente.

Tra i mercati che più hanno guardato all’Italia nel corso del 2017, quello tedesco, lo spagnolo, gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Svizzera. «Abbiamo assistito anche un netto recupero dei Brics, con un incremento superiore al 10% per brasiliani e cinesi». E se è vero che la destinazione Italia nel suo complesso ha beneficiato di alcune congiunture favorevoli (una su tutte, le difficoltà di altre mete mediterranee), l’impressione è che il sistema-Paese non abbia puntato troppo sui prezzi per attrarre nuovi viaggiatori, «anzi si è guardato più sulla qualità».

A livello macro, secondo i dati della Banca d’Italia, nel 2017 le spese dei viaggiatori stranieri in Italia hanno raggiunto i 39.155 milioni di euro, con un aumento del 7,7% rispetto al 2016. In aumento anche i consumi dei viaggiatori italiani all’estero: 24,5 miliardi di euro nel 2017, contro 22,5 miliardi nell’anno precedente. Risultato: per la prima volta, in termini reali la spesa turistica in uscita ha per la prima volta superato i valori pre-crisi. Non solo: il saldo netto della bilancia dei pagamenti turistica in Italia rimane positivo e pari a 14,6 miliardi di euro, in aumento rispetto a quello registrato nel 2016 (13,8 miliardi, +5,7%). Insomma, il settore è in salute e lo sono anche le tasche degli italiani, se è vero che le spese degli italiani per viaggi all’estero (in totale 24.557 milioni di euro) sono aumentate dell’8,9 % rispetto al 2016.

Che il 2017 sia stato un anno con il segno più, lo pensa anche il direttore generale turismo del Mibact, Francesco Palumbo. «È merito anche degli effetti del Piano Strategico Nazionale. Tutte le regioni si adeguano al mainstream nazionale, anche se poi conservano margini di autonomi per la promozione. Pensiamo solo al caso dell’Anno dei Borghi, senza spendere un euro abbiamo registrato 3,3 milioni di pernottamenti via Airbnb in più».

L'Autore

Giorgio Maggi
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