L’indipendenza della Catalogna in fiera

09 Ottobre 11:58 2017 Stampa questo articolo

La Catalogna, protagonista delle vicende politiche e sociali delle ultime settimane con la richiesta d’indipendenza dalla Spagna, rilancia in autonomia anche la sua promozione turistica durante le giornate di Ttg Incontri a Rimini. Se il Catalan Tourist Board, quindi, si presenta in fiera con uno stand più grande, nuove proposte turistiche e partner di rilievo – la compagnia aerea Vueling su tutte – fanno da contraltare le incertezze politiche ed economiche che stanno interessando l’area tra alcune aziende e banche in fuga e piccoli allarmi dal settore alberghiero.

L’ufficio del turismo lancerà la nuova versione in italiano del sito ufficiale che integrerà la strategia digital sui social media. Nel 2018 l’Italia si conferma uno dei mercati prioritari per quanto riguarda la promozione internazionale della Catalogna, in particolare, in vista dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale, gran parte della promozione verrà focalizzata sul patrimonio storico, artistico e culturale della regione.

Presso lo stand di Catalan Tourist Board sono presenti sette partner: l’ente del turismo della provincia di Barcellona, l’ente del turismo di Calella, Vueling, PortAventura World, Viajes Olympia, Circuit de Catalunya Barcelona, UAB Campus – University Venues.

«La Catalunya nel 2016 ha pesato per il 29,78% sul totale degli arrivi in Spagna e si è confermata come la destinazione spagnola più amata e scelta da migliaia di persone per le proprie vacanze, ma anche per long o short weekend – annuncia Marta Teixidor, direttrice dell’ufficio del turismo della Catalunya in Italia – La diversità dell’offerta delle località catalane e la loro bellezza fanno certamente da richiamo, e l’amore per la regione anche nel 2017 viene confermato dai dati degli arrivi che da gennaio ad agosto registrano ben 13.755.700 visitatori globali, ovvero un +8% rispetto al 2016».

INCERTEZZA POLITICA. Per la Catalogna e Barcellona, però, giungono i primi segnali preoccupanti a seguito della forte accelerazione per la svolta indipendentista: negli ultimi tre giorni decine di importanti imprese catalane, da Aguas de Barcelona (gruppo Suez) al Banco Sabadell, dalla Caixa alla sua holding industriale Criteria, da Gas Natural Fenosa a Freixenet, da Catalana Occidente a Eurona, stanno valutando se spostare la propria sede fuori dalla Catalogna, grazie anche a un provvedimento che facilita l’operazione prontamente varato dall’esecutivo Rajoy.

Ma la maggiore preoccupazione proviene dal settore turistico: secondo gli operatori e albergatori spagnoli, infatti, in questi ultimi giorni si sono registrate numerose cancellazioni di prenotazioni e si riscontrano i primi cali negli arrivi dall’estero, oltre che dal turismo domestico.

Oggi la Catalogna contribuisce al 19% del Pil spagnolo e con le sue tasse è contributore netto dello stato spagnolo per oltre 10 miliardi di euro, di cui una buona metà provenienti da redditi generati da attività nel turismo. Da qui, secondo gli analisti, una parte delle ragioni che spingono molti catalani a chiedere l’indipendenza, convinti di poter garantire alla regione spagnola una prospera autonomia.

L’Italia, con un 6,5% di share, si attesta il quarto mercato in Europa per la regione capitanata da Barcellona con 847.500 visitatori da gennaio ad agosto, dopo Francia, Regno Unito e Germania.

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