L’India riapre il Taj Mahal, ma è record di contagi nel Paese

23 Settembre 07:00 2020 Stampa questo articolo

Dopo 6 mesi di chiusura il governo indiano ha deciso di riaprire al pubblico il Taj Mahal, sicuramente il più iconico luogo per il turismo indiano che quest’anno, come nel resto del mondo, ha subito un crollo degli arrivi internazionali.

Le autorità hanno deciso di contingentare il flusso in entrata con l’ammissione di 5.000 persone (in periodo pre Covid venivano ammessi fino a 20mila visitatori), con obbligo di prenotazione anticipata e di mascherina durante la visita. La decisione del governo vuole essere un segnale a sostegno dell’industria turistica, sebbene in questi ultimi giorni l’epidemia sia in forte crescita con 60mila contagi al giorno accertati nell’ultima settimana.

Nel 2018 l’india aveva fatto registrare oltre 9 milioni di arrivi turistici internazionali e nel piano triennale di consolidamento del turismo estero (2019-21), che era stato annunciato a Bit 2019, aveva stimato una crescita del 10% annuo. Purtroppo il lockdown degli ultimi mesi ha azzerato gli arrivi dal mondo e le autorità non azzardano ancora stime per l’anno in corso, ma è chiaro che il turismo internazionale è destinato a registrare numeri molto più bassi del previsto.

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