L’evoluzione dell’albergo a ore con DayBreakHotels

11 Settembre 07:00 2019 Stampa questo articolo

Non solo albergo e non solo per i clienti. Le 4mila strutture affiliate a DayBreakHotels hanno sposato la nuova formula dell’albergo multitarget e multiuso, dove alcuni servizi interni alla struttura ricettiva, dai ristoranti alle Spa, vengono di fatto aperti al pubblico e non solo riservati ai clienti dell’albergo.

Un’attività che comprende anche il day use delle stanze perché punto di forza di DayBreakHotels è proprio la possibilità di prenotare una camera solo per alcune ore, con risparmi per il cliente che arrivano anche al 60%.

Si tratta di una formula lanciata negli States e in poco tempo sviluppatasi anche in Europa e soprattutto in Giappone (dove è divenuta una abitudine tra gli uomini d’affari in cerca di pause), per ampliare le aree di business dell’hôtellerie e ottimizzare i ricavi mettendo a frutto e a pieno regime tutti i servizi alberghieri.

Una evoluzione dell’albergo a ore che parte da una specifica analisi compiuta nel mercato ricettivo. Secondo i vertici di DayBreakHotels, infatti, nel mondo – ogni giorno – un buon 35% di camere d’albergo risultano invendute, per un totale di quasi 2,5 miliardi di camere vuote, con un conseguente  mancato guadagno di diversi miliardi di euro.

Il reinserimento di queste camere nel virtuoso circuito del “daybreak”permette di abbassare la quota percentuale di invenduto e, inoltre, l’apertura di alcuni ambienti alberghieri al semplice consumer, può implementare i ricavi giornalieri.

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Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

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