Lettera delle adv sarde a Conte

Lettera delle adv sarde a Conte
26 Marzo 09:26 2020 Stampa questo articolo

Ancora una lettera con destinatario il governo (e la Regione). Il mittente? Sempre gli agenti di viaggi. Ma questa volta dalla Sardegna, con l’obiettivo di sensibilizzare chi, in questo Paese, ha il compito di adottare misure sull’attuale situazione del comparto turistico legata all’emergenza coronavirus.

Di seguito, riportata integralmente, la missiva degli adv sardi:

Siamo gli agenti di viaggi, apparteniamo alla categoria di imprenditori ai quali, per il mese di marzo, sono stati destinati appena 600 euro per combattere una crisi senza precedenti. Un contributo a dir poco insufficiente, se si considera che un’agenzia con un solo dipendente ha come minimo costi fissi mensili 10 volte superiori a questa somma. Si tratta dello stesso contributo che avete destinato a qualcuno per le babysitter, meno di quanto molti percepiscono con il reddito di cittadinanza e sicuramente meno di quanto percepiranno i nostri dipendenti per la cassa integrazione.

Noi siamo quelli che contribuiscono a creare il 13% del Pil, e che promuovono il nostro bellissimo Paese. Contribuiamo a far girare l’economia riempiendo gli aerei, le navi, gli hotel, e i pullman; portiamo in Italia milioni di visitatori, organizzando le vacanze e la logistica per la maggior parte degli spostamenti. A noi, che senza fermarci ci stiamo adoperando per far rientrare i nostri clienti a casa da tutte le parti del mondo assolvendo a una funzione sociale, a differenza delle altre tipologie di imprenditori, non basterà rialzare la serranda per riattivare la nostra attività: per questo, pur essendo consapevoli dello sforzo che lo Stato ha fatto e continuerà sicuramente a fare vi chiediamo l’adozione di misure straordinarie in grado di impedire il tracollo del nostro settore.

Con il blocco improvviso della mobilità delle persone e con l’obbligo di rimborso o di emissione voucher abbiamo perso gli ultimi sei mesi di lavoro e perderemo i prossimi sei: in sostanza un anno di sacrifici finirà in fumo. Riteniamo che per fronteggiare questa crisi sia necessario equiparare gli interventi dei datori di lavoro a quelli adottati in favore dei dipendenti: la maggior parte di noi non gode di alcun tipo di ammortizzatore sociale e deve sostenere ogni mese dei costi fissi.

Ci chiediamo che ne sarà delle nostre attività se nemmeno d’estate dovessimo riuscire a ripartire: con il perdurare dell’emergenza sanitaria molte agenzie sarebbero costrette a chiudere definitivamente. Questa fatale previsione potrà essere scongiurata solo mettendo in campo iniziative straordinarie.

Criticità: Mancato guadagno per almeno un anno (tempo necessario e minimo perché il comparto turistico riesca a rientrare a regime); difficoltà a mantenere gli attuali livelli occupazionali (i licenziamenti aumenterebbero il rischio di rimettersi in piedi e diventerebbero un peso per lo Stato); perdita di denaro a causa dei pagamenti ad alcune compagnie aeree che non accennano a rimborsare le agenzie; perdita di liquidità a causa dei pagamenti a strutture italiane o straniere che non vogliono o non possono rimborsare; facoltà di emettere voucher di rimborso anche per le agenzie intermediarie; cause giudiziarie lunghe e probabilmente fallimentari (durata come minimo 3 anni), con notevoli esborsi di denaro, per provare a recuperare il nostro dalla compagnia aerea Ryanair e da alcune strutture alberghiere.

Contromisure:

Garantire liquidità immediata alle agenzie di viaggi: prestiti a tasso zero garantiti della Regione o dallo Stato, da restituire fino a 24 mesi, con data di pagamento della prima rata dopo tre mesi dalla erogazione; sospensione di mutui, prestiti e leasing alle agenzie per una durata di 12 mesi sia relativamente alla quota capitale che a quella interessi.

Sostegno al reddito per i titolari di agenzie viaggi: contributo per i titolari di adv pari a 1.000 euro al mese per una durata di almeno sei mesi.

Ammortizzatori sociali per i lavoratori dipendenti di agenzie viaggi: cassa integrazione per i lavoratori dipendenti per una durata di almeno sei mesi.

Esonero pagamento contributi Inps: necessario per almeno 12 mesi.

Proroga scadenze fiscali: sospensione e successiva rateizzazione in 36 mesi di tutti i pagamenti fiscali per 12 mesi;

Indennizzare le cancellazioni registrate e la perdita di fatturato: credito d’imposta, utilizzabile da subito, in compensazione della differenza tra ricavi o compensi registrati nell’anno in corso rispetto allo stesso periodo del 2019.

Credito di imposta per chi investe nel turismo dopo la crisi: in modo da permettere al settore di risollevarsi dopo questi mesi di difficoltà.

Sgravi fiscali per i clienti viaggiatori: detrazione totale del costo del viaggio per chi è soggetto al pagamento dell’Irpef, valido per tutti i servizi turistici fruiti sul territorio nazionale.

Vi chiediamo di considerare nella stesura del prossimo decreto urgente e/o provvedimento legislativo regionale tutte le problematiche illustrate e gli accorgimenti suggeriti, si tratta di misure necessarie per scongiurare il tracollo economico del settore, un epilogo inevitabile nel caso in cui la politica si dimostrasse sorda rispetto alle nostre richieste.

Saluti

Gli agenti di viaggi della Sardegna

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