L’estate sospesa degli italiani: persi 10 milioni di turisti

L’estate sospesa degli italiani: persi 10 milioni di turisti
18 Giugno 16:19 2020 Stampa questo articolo

Vacanze più corte, più sobrie, all’insegna di mare e montagna, relax, ma soprattutto con un occhio attento alla sicurezza e al risparmio. Così saranno le ferie degli italiani nell’estate 2020. Ma soprattutto mancheranno all’appello 10 milioni di vacanzieri.

Lo racconta l’indagine “Le vacanze post Covid degli italiani”, realizzata da italiani.coop per Robintur Travel Group, condotta a inizio giugno 2020.

«Rispetto alle previsioni pre- Covid saranno circa 10 milioni gli italiani che non partiranno quest’anno: si “perde” dunque un sesto dei vacanzieri 2019 – spiega Albino Russo, direttore generale di Ancc-Coop – Molti hanno guardato con attenzione al tema del tax credit, che però coinvolge solo un italiano su 4, mentre un altro 20% ha capito di non averne diritto».

Chi parte, pensa comunque a soggiorni più brevi rispetto al 2019 nel 39% dei casi, mentre il 30% vorrebbe spendere circa il 20% in meno: il budget sarebbe stato oltre i 1.200 euro senza Covid, poco sopra i 1.000 con il Covid.

«Circa l’87% del campione che prima della crisi sarebbe andato in vacanza quest’anno si ridurrà in realtà fino al 70%. E chi ha deciso di rimanere a casa lo fa perché ha incertezza sulle regole da adottare (nel 78% dei casi), timore di contrarre il virus durante vacanza (77%), ma sente anche la necessità di risparmiare in previsione di tempi difficili (77%)».

ESTATE AL MARE MA CRESCE LA MONTAGNA. Sarà un’estate italiana, lo si ripete ormai da più parti e lo conferma anche l’indagine, ma sarà un peccato, perché «proprio quest’anno sarebbe cresciuto del 5% il numero di italiani che avevano intenzione di partire all’estero. E invece saranno solo il 9%, mentre per il 91% sarà una vacanza tricolore», aggiunge Russo.

Sicilia, Puglia e Trentino Alto Adige formano il podio. Il 60% andrà al mare, che si conferma al top delle scelte, mentre i grandi esclusi sono tour, crociere, viaggi culturali e artistici. Il 23% si rivolge a montagna e natura, quota che aumenta di dieci punti rispetto a un ipotetico scenario no Covid) e segna una crescita di interesse anche da parte dei più giovani.

SOLUZIONI AL RISPARMIO. L’attenzione alla salute e al risparmio fa tornare in auge le seconde case e i soggiorni da parenti e amici. Rimangono comunque saldi in prima posizione hoteL, b&b e villaggi, ma calano dal 63 a 56%, il 29% vira su abitazione o stanza affitto, tenda, camper, il 15% la casa di proprietà.

CORTOCIRCUITO SUL GREEN. Ma che vacanze saranno? «All’insegna di relax e in compagnia di affetti e amici, meno esperienziali, e almeno per quest’anno sembra messo da parte il digital detox, anzi, tendono a crescere tutte le attività dell’entertainment tecnologico». E poi si assiste a una sorta di corto circuito: da un lato continua la voglia di vacanze green e sostenibili, sulle quali 8 italiani su 10 sono disposti anche a spendere di più, ma dall’altro la vacanza sarà sulla propria quattro ruote (quota che passa dal 55 al 71%), mezzo non tra i più green, ma su questo gioca un ruolo fondamentale l’aprirsi o meno dei voli (il 17% li userà contro il 28% dell’anno scorso).

OK IMMUNI, MENO IL PASSAPORTO SANITARIO. Mascherine e disinfettanti non mancheranno in valigia: il 93% è convinto che li userà, e sei su 10 guardano a Immuni, si dicono infatti disposti ad installare e usare app di tracciamento dei contagi.

L’88% si dice d’accordo con l’obbligo di mascherine al chiuso, mentre oltre l’80% con gli ingressi scaglionati e l’obbligo di prenotazioni. Convince meno invece il passaporto sanitario, con il quale si dicono d’accordo solo il 47%.

INDECISI: UN’OPPORTUNITÀ PER LE ADV. E sarà un’estate che “inizia” in ritardo: a marzo 2019 aveva già prenotato il proprio soggiorno il 21% dei vacanzieri e il 37% lo avrebbe fatto a breve, a giugno 2020 invece ha prenotato ancora solo il 22% di chi andrà in vacanza e il 42% pensa di farlo a breve. E i vacanzieri last minute che hanno bisogno di rassicurazioni ( e che saranno il 19%)  potranno essere un’opportunità per le agenzie e il turismo organizzato: nel 2020 pensano di prenotare attraverso le agenzie il 31% dei vacanzieri, contro il 18% nel 2019.

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Mariangela Traficante
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