L’era Generazione Z: identikit del turista che verrà

by Silvia Pigozzo | 7 Dicembre 2018 11:13

Entro il 2020 sarà la più grande generazione rappresentata nei maggiori mercati e con una capacità di spesa fino a 143 miliardi di dollari. È la Generazione Z, ovvero tutti quei ragazzi di età compresa tra i 18 e i 23 anni e che nei prossimi anni raggiungeranno velocemente indipendenza finanziaria tanto da poter viaggiare anche per affari.

Lo dice una recente indagine dal titolo “A look ahead: how younger generations are shaping the future of travel” condotta da Expedia Group su un campione di ragazzi provenienti da undici Paesi e presentata in occasione di Explore 2018, l’annuale convention del gruppo tenutasi quest’anno a Las Vegas[1]. L’indagine mette a confronto tendenze e abitudini di viaggio di millennial e Generazione Z.

SI AFFERMA LO STILE YOLO. Aperti all’essere influenzati soprattutto da pubblicità e social media attraverso immagini e video postati da amici ed esperti (84% contro il 77% dei millennial), la Gen Z è propensa ad abbracciare la “filosofia” dello Yolo – popolare acronimo online che sta per “You only live once” – tanto da stilare una vera e propria lista di esperienze da fare prima “che sia troppo tardi”. Sì, perché questi ragazzi viaggiano alla ricerca di attività, eventi, anche culturali, e avventure, che possono essere conservate e condivise.

Come i millennial anche la Gen Z condivide idee poco chiare sulla destinazione del proprio viaggio e il 59% preferisce spostarsi in località domestiche contro il 41% che varca invece i confini nazionali. Relax e visite a monumenti e musei rappresentano la tipologia di viaggio più popolare.

LA TENDENZA BLEISURE. Entrambe le generazioni si spostano anche per andare a trovare parenti e famiglia. E se la Gen Z ha del budget a disposizione è facile che venga speso in viaggi: in media 23 giorni all’anno per spostamenti di tipo leisure, mentre dei sei business trips che annualmente effettua il 66% si trasforma in bleisure. E addirittura l’88% dei giovani mette da parte i soldi per raggiungere questo scopo.

Perché trasformare un viaggio di affari in bleisure? Per il 41% dei Z traveller le possibilità di intrattenimento offerte dalla città in cui si trovano sono il fattore chiave che determina la trasformazione di un business trip, mentre per i millennial questo conta per il 47%. Seguono destinazione iconica (rispettivamente il 40% e il 43%) e viaggi con amici e famiglia per il 39% della Gen Z e per il 33% dei millennial.

Costantemente connessi tanto da trascorrere in media circa cinque ore navigando sulle principali piattaforme social, il 68% dei ragazzi della Gen Z contro il 61% dei millennial ricorre al proprio smartphone soprattutto durante la fase che precede un viaggio, ovvero si lasciano ispirare da ciò che trovano online e il 79% continua a farlo anche durante il viaggio. Minore penetrazione su entrambe le generazioni nelle fasi di ricerca e prenotazione, il che significa che i ragazzi preferiscono ancora device come pc e tablet per concludere scelta e pagamento.

Endnotes:
  1. gruppo tenutasi quest’anno a Las Vegas: https://www.lagenziadiviaggimag.it/expedia-okerstrom-ora-la-tecnologia-vuole-fattore-umano/

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