Le guide turistiche al governo: «La riforma non può restare al palo»

27 Luglio 12:28 2022 Stampa questo articolo

Ennesimo appello delle guide turistiche al governo. Questa volta è il presidente di Gti (Guide Turistiche Italiane), Simone Fiderigo Franci, che osserva: «Alla crisi di governo e all’indizione di nuove elezioni si accompagna ovviamente il timore che molte riforme rimangano al palo, tra cui la nostra, della professione di guida turistica, che chiediamo dal 2013».

«Riforma che pareva in dirittura di arrivo perché sostenuta in maniera trasversale. Confidiamo che il buon senso porti a non lasciarla all’angolo, in un gioco di priorità che nelle campagne elettorali vede il turismo sempre invocato come macro tema senza che si abbia chiara l’intera filiera, che ci comprende come lavoratori – aggiunge il presidente – La riforma, che in primis prevede l’abilitazione nazionale, quindi la possibilità di lavorare in tutto il Paese e non solo nei territori in cui si è ottenuta, va attuata non solo perché lo chiede l’Europa, ma perché lo chiediamo noi, che siamo lavoratori e la riteniamo giusta. Giusta perché mette al primo posto competenze e professionalità; perché è in linea con un turismo non più stanziale ma itinerante, soprattutto da parte degli stranieri; perché consente di combattere l’abusivismo, superando le ambiguità oggi esistenti».

Il Presidente di Gti conclude così: «Confidiamo ci sia una sorta di passaggio di consegne e che non si ricominci tutto da capo. Non è possibile che a ogni cambio di governo il lavoro ben fatto venga buttato. La riforma serve, perché quando si parla di turismo si parla di arte, cultura, mare e montagna, ma soprattutto si parla di lavoratori, quali siamo noi guide».

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