Le declinazioni glocal del Piano strategico

by Andrea Lovelock | 25 Ottobre 2017 12:09

Il Piano Strategico del Turismo (Pst) non deve diventare l’ennesimo libro dei sogni da riporre nel cassetto: è il monito esplicito lanciato nel corso delle Giornate del Turismo, organizzate da dalla onlus Geoprogress a Novara e ad Armeno sul Lago d’Orta, giunte oramai alla 16ª edizione. Francesco Adamo, presidente di Geoprogress, lo ha detto in modo chiaro, spiegando che «il grosso passo in avanti compiuto con il varo del Pst non deve essere seguito da un salto nel buio, ma va data piena esecuzione a progetti di prodotto condivisi da operatori e amministratori locali per realizzare realmente quella valorizzazione del nostro patrimonio culturale, spesso emarginato o reso inaccessibile ai flussi turistici».

A fare la sua parte è chiamato anche il mondo politico: i due parlamentari intervenuti, la deputata Cristina Bargero e il senatore Enrico Buemi hanno infatti ribadito la necessità di una governance che preveda un ruolo specifico del Parlamento e che dovrà essere da stimolo costante.

Su prodotto turistico e relazione col patrimonio culturale si è soffermato Massimo Gottifredi, responsabile turismo di Legacoop, che ha ricordato come «diventa essenziale investire sui servizi che gravitano intorno all’offerta culturale e uscire dalla logica della semplice tutela dei beni culturali che vanno anche resi fruibili costruendo per essi un’offerta turistica innovativa».

Mentre Armando Cirillo, con una lunga esperienza di responsabile turismo nel Partito democratico, ha evidenziato l’importanza di analizzare la domanda turistica di oggi: «Bisogna capire cosa vogliono i nostri ospiti e studiarne i movimenti e gli acquisti. In sintesi sfruttare i big data come strumento di marketing».

A completare il panel dei relatori delle Giornate del Turismo, Filippo Donati, presidente di Asshotel, e Tullio Galli, segretario generale di Assoturismo, che hanno condiviso il concetto di dare esecuzione al Piano Strategico del Turismo con il pieno coinvolgimento delle categorie di imprese private che hanno contribuito a stilarlo, aggiungendo che «il settore turistico è trainante e con tale impostazione il Pst va visto come un vero e proprio piano industriale da varare in tempi rapidi per presidiare un mercato in continua evoluzione. Il turismo è una fonte di energia rinnovabile in grado di cambiare economicamente le sorti del Paese».

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