Le compagnie aeree insistono sull’adozione del Cielo Unico Europeo

22 Aprile 07:00 2021 Stampa questo articolo

Nuovo pressante appello di Iata per l’adozione del Ses, Single European Sky, con l’istanza a effetto “Ora o mai più”. Il Cielo Unico Europeo, secondo i vertici dell’associazione che raggruppa oltre 270 aerolinee, è un passo fondamentale per riformare il sistema di gestione del traffico aereo europeo, che deve essere introdotto proprio nella fase di rilancio del settore dopo la devastante esperienza del Covid.

Di fatto Iata esplicita la sua posizione sottolineando che il Ses rischia di collassare se gli Stati europei non appoggiano le proposte della Commissione europea per riavviare l’iniziativa in stallo.

«La Commissione europea ha cercato di offrire i vantaggi di Ses fin dall’inizio degli anni 2000 – osserva Willie Walsh, direttore generale di Iata – Ma l’inazione degli stati membri ha causato il mancato raggiungimento degli obiettivi operativi. La nuova legislazione, come proposto dalla Commissione, è l’unico modo per forzare la riforma e i miglioramenti che sono disperatamente necessari. Occorre superare l’intransigenza e l’egoismo dei principali stati dell’Ue e dei loro fornitori di servizi di navigazione aerea (Ansp) che minaccia di far fallire l’ultimo sforzo della Commissione Ue».

Tra i vantaggi del Ses, ribaditi nell’appello della Iata, vanno da un miglioramento delle prestazioni aeree in sicurezza, alla maggiore capacità di offerta aerea, con una sostanziale riduzione nei ritardi dei voli, dando così impulso all’intera economia europea, considerando che il settore vale circa 245 miliardi di euro e assicurerà oltre 1 milione di nuovi posti di lavoro entro il 2035.

Ci sono poi, non certo secondari, i vantaggi ambientali come la riduzione del 10% delle emissioni complessive generate dal trasporto aereo, con un sostanziale sostegno al programma Green Deal della stessa Unione Europea.

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