L’appello delle adv: «Chi ci insegna il Giappone?»

15 Febbraio 13:05 2017 Stampa questo articolo

Nonostante la distanza, il Giappone attira sempre più turisti, complice l’Expo di Milano. Molti sono i giovani che ci vanno per studiare la lingua. Ma tra le adv intervistate c’è chi lamenta la mancanza di formazione: webinar ed educational, insomma, farebbero la differenza.

«Sono partiti molti ragazzi italiani per studiare il giapponese. Preferiscono apprenderlo in loco, a diretto contatto con cultura e tradizioni locali», racconta Katia Iozzia, titolare di Iozzia Viaggi a Modica (Ragusa), che informa come la richiesta sia cresciuta più del doppio. Piace per la luna di miele, per la visita delle principali città, per i monti Fuji e Koya.
«Incuriosisce l’esperienza in un ryokan, alloggio tradizionale. Qualcuno si rilassa al mare in Thailandia o in Polinesia e qualcuno lo sceglie in combinato con la Cina», aggiunge.

Gli studenti universitari alle prese con gli ideogrammi sono anche tra i clienti di Titanic Vacanze a Orzinuovi (Brescia), che come ci dice Cinzia Tossi del reparto viaggi, «vogliono immergersi nella vita locale per comprenderla meglio». L’offerta di voli a prezzi più accessibili ha generato un incremento delle vendite, aprendo anche al mercato dei viaggi di nozze. «Gli itinerari più gettonati passano dalle principali città, sette giorni a circa 3.500 euro», aggiunge.

Vetrina mediatica di risonanza internazionale, l’Expo di Milano è stata l’occasione per mettersi in mostra. E il Giappone lo ha fatto con uno dei padiglioni più visitati, «coinvolgendo e affascinando il pubblico», ricorda Catia Bacchettoni, titolare di Ala Green a Borgo di Trevi (Perugia).
Per la luna di miele si vende in combinato a Fiji o Polinesia. «C’è chi è attratto dai treni super veloci e chi dalla fioritura dei ciliegi, da inizio aprile fino a metà maggio», sottolinea.

Da Eso Viaggi a Carpenedolo (Brescia) la Giappomania è scoppiata dopo l’Expo, come racconta la titolare Simona Rodella, che dopo la manifestazione ha visto incrementare le vendite.
«I prodotti più richiesti sono Tokyo, Kyoto e Osaka più mare in Thailandia o in Polinesia per i viaggi di nozze. La formula free style, volato più alloggio e Japan Rail Pass, va da 1.800 euro a persona per dieci giorni, esclusi i pasti. Con visite guidate in italiano da 2.800 euro, in mezza pensione», afferma. Rodella, tra l’altro, segnala tra le esperienze più gettonate: il kimono rental, il noleggio del tradizionale abito per sentirsi giapponesi per un giorno.

C’è chi, tra le agenzie, lamenta la mancanza di un vero e proprio programma formativo sulla destinazione, richiesto a gran voce. «C’è grande aspettativa per il Giappone, ma se non ne conosciamo le potenzialità facciamo fatica a far partire le persone per un viaggio così importante, anche dal punto di vista economico».
Così Massimiliano Ceccacci, titolare di Amaca Travel a Roma, dove il traffico è soprattutto business, italiani che lavorano lì, principalmente nel campo ingegneristico, e giapponesi che lavorano in Italia.

«Il leisure – precisa – è legato ai viaggi di nozze, di solito in combinato con le Hawaii. Il tour di una settimana, 4.500 euro a persona, tocca Tokyo, Kyoto, Osaka e Hiroshima».

Gli fa eco Maria Teresa Docimo, titolare di Cin Cin Travel a Ercolano (Napoli): «Come facciamo a vendere una destinazione senza conoscerla? Io mi sono documentata personalmente. Gli operatori e l’ente di promozione turistica dovrebbero organizzare seminari, webinar ed educational».
La richiesta per il Giappone è ancora poca e quella che c’è è frenata dai costi elevati. «Ci chiedono un tour organizzato con guida in italiano, ma quando arriva il preventivo optano per una meta più accessibile», conclude.

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Silvia Pigozzo
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