L’Alto Adige presenta il suo Natale da Bolzano a Brunico

07 Dicembre 14:21 2018 Stampa questo articolo

Tante candele nel giardino d’inverno e una cucina che sorprende, con giovani antichi sapori di speck Igp, salmerino della Val Passiria, ravioli di cervo con tartufo e gelato di patate. Prende per la gola il giovane chef Manuel Ebner, soprannonimato “architetto del piatto”. Al ristorante Delicatessen di Milano è subito Alto Adige, per la presentazione dei tipici mercatini di Natale.

Dal 23 novembre al 6 gennaio Bolzano, Merano, Bressanone, Vipiteno e Brunico fanno vivere l’esperienza multisensoriale di profumo di cannella e spezie, legno di montagna, buon vin brulé caldo, i tipici dolci Strudel e Zelten, appena sfornati. Attorno colorate casette addobbate di luci, nell’aria note dei canti natalizi, sulle bancarelle la manifattura locale e addosso la morbida lana cotta che riscalda così bene dal freddo delle montagne.   

«I mercatini sono speciali, un punto d’incontro tra la cultura dei paesi alpini e quella del Mediterraneo – dice Max Alber, head of public relations & social media di Idm-Südtirol Alto Adige – Da cinque anni sono sinonimo di sostenibilità e genuinità, con un artigianato che si tramanda da generazioni. È questo il nostro segreto: attirare persone che condividono i nostri valori, orientate a fare esperienze autentiche, non al prezzo. Non ci interessa aumentare le presenze tout court». 

A stagione invernale già partita, con il 90% delle piste aperte dal 1° dicembre, la passione di cultura e tradizioni dei Mercatini Originali Alto Adige-Südtirol ha già scaldato i motori, nel rispetto dell’ambiente. Di erbe officinali e piante aromatiche per esempio, con calendula, timo, menta piperita e fiordaliso raccolte a mano, con metodo di produzione a criteri biologici che si tramanda da più di 30 anni: nel mercatino di Vipiteno si trasformano in prodotti di altissima qualità, sottoforma di tisane, liquori o cosmetici. A Bressanone, la più antica città del Tirolo, è magia dei presepi artigianali, con statuine scolpite in legno o pietra tra le 36 bancarelle del mercatino (con giostra a vapore per i bambini) e al Museo dei presepi nella Hofburg, che ospita la più importante collezione di tutta Europa.

L’arte di ceraioli, vasai e tessitori attende al “fienile natalizio” del mercatino di Brunico, dove la star è il Loden: letteralmente “tessuto grezzo” e invece realizzato solo con la lana più delicata, nei colori grigio, rosso, bianco, nero e soprattutto verde foresta. Il Loden trovò la sua fama grazie all’imperatore Francesco Giuseppe che, da tessuto dei contadini nei masi, lo trasformò in abito da caccia per la nobiltà austroungarica. Merano sciorina la sua atmosfera natalizia lungo il fiume Passirio: tra i profumi delle bancarelle c’è anche la musica, con lo stand degli strumenti a fiato e ottoni della famiglia Plaschke, 170 anni di storia altoatesina per appuntamenti di sinfonie, melodie e canti tradizionali. Cappelli in feltro, candele decorate e tutto per le decorazioni artistiche a Bolzano, in legno, frutta essiccata, elementi naturali del bosco e tanto vetro: campane, addobbi per l’albero e la bellissima stella di vetro che impreziosisce il Parco di Natale in Piazza Stazione, opera dell’Atelier Lune, con stand del laboratorio al mercatino di Natale. 

Altrettanto suggestivi e di atmosfera più intima i piccoli mercati di montagna: di San Candido, del Lago di Carezza a Nova Levante (a 20 minuti da Bolzano e a un passo dalle piste da sci, aperto l’1 e 2 dicembre, dal 7 al 9, il 15 e 16, il 22 e 23 dicembre) e quello di Glorenza, dal 7 al 9 dicembre. Il fascino della città più piccola delle Alpi (800 abitanti, a 40 minuti da Merano) attira specialmente i più romantici, con un variopinto intreccio di bancarelle all’interno delle possenti mura medioevali, per manufatti tradizionali e provenienti anche da Germania, Svizzera e Repubblica Ceca.

Infine, il mercatino di Natale più alto delle Alpi, a Martello, in una malga a 2061 metri d’altezza nel Parco Nazionale dello Stelvio: musica, profumo di pino e relax nelle calde piscine dell’Aquaforum di Laces. 

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Adriana De Santis
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