L’Alto Adige porta nelle case le tradizioni del Natale

L’Alto Adige porta nelle case le tradizioni del Natale
12 Novembre 11:29 2020 Stampa questo articolo

L’idea è portare le tradizioni natalizie dell’Alto Adige in tutte le case. Dalla corona dell’Avvento alle figure del Krampus e di San Nicolò, dall’artigianato artistico alle ricette dei biscotti tipici.

Realizzata con rami di pino o abeti intrecciati, la corona dell’Avvento è tra le tradizioni altoatesine più sentite. Di antichissima origine, è un vero e proprio simbolo che, usanza vuole, viene realizzato per accendere la prima candela il giorno d’inizio dell’Avvento e dare il via alle tradizioni del Natale. Realizzarla in casa è semplice: per mettersi all’opera occorrono quattro candele, ancor meglio se rosse, alcuni rami di abete o pino e qualche nastrino per curarne i dettagli. Una volta pronta, non resta che ricordare di accendere una candela ogni domenica che precede il giorno della Vigilia.

La seconda tradizione del Natale altoatesino racconta i Krampus, tra le figure più note e anche più terrificanti dell’Avvento altoatesino: indossano maschere che incutono paura, i loro costumi sono maleodoranti e portano in dono brutti scherzi. Simbolicamente riconducibili al buio e alla notte, con i loro copricapi cornati portano ai bambini il carbone insieme a qualche dispetto. Tra sacro e profano, i Krampus rappresentano anche la tradizione dell’artigianato locale: in alcune zone dell’Alto Adige realizzare le maschere di queste figure diaboliche è una vera e propria arte. Come portare in casa un pizzico di atmosfera da Krampus-day? Basta arricchire gli ambienti con nastri e addobbi neri e rossi – i colori tipici di questi personaggi– e preparare dei sacchettini con dentro del carbone da dare in dono agli amici che si sono dimostrati più dispettosi. Per i più buoni, ci pensa San Nicolò a regalare dolcetti, caramelle e il pan pepato. Simbolo di luce e bontà, questa figura salvifica nella tradizione altoatesina si ispira a San Nicola di Mira e non ha solo il compito di premiare i bimbi buoni ma anche di scacciare via i diavoli.

La terza tradizione riguarda l’artigianato artistico. Tra i materiali più utilizzati c’è, oltre al vetro soffiato o il legno intagliato, anche il feltro, usato per realizzare ciabatte e altri oggetti di uso quotidiano. Facilmente lavorabile, questo tessuto è un esempio di pregiato artigianato locale che punta sull’utilizzo e riutilizzo di materiali sostenibili. Per realizzare anche a casa graziosi addobbi o piccole decorazioni.

Infine, le ricette, tra frutta candita e cannella. Una delle tradizioni più amate e rispettate dagli altoatesini è quella di preparare i biscotti natalizi e il profumatissimo Zelten prima dell’8 dicembre. Tra i biscotti preferiti, i cornetti alla vaniglia, noti anche come Vanillekipferl, dolcetti preparati con un mix di frutta secca e farina, o anche gli Spitzbuben, biscotti con un cuore di marmellata. Per chi ama, invece, il sapore intenso delle spezie, del miele e della frutta candita, c’è lo Zelten, il dolce natalizio più famoso dell’Alto Adige che, per usanza, viene preparato molto prima per essere poi gustato alla vigilia di Natale. Un pane dolce che si caratterizza per il sapore deciso e il profumo intenso.

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