La svolta low cost di American Airlines

by Gabriele Simmini | 31 Agosto 2017 7:00

Il lungo raggio low cost sui voli transatlantici sta funzionando? Sì, secondo un gigante come American Airlines, che sta pensando di cambiare strategia e tariffe estendendo la formula della Basic Economy anche per i collegamenti tra Europa e Stati Uniti.

Prima Norwegian e Wow Air, a colpi di voli a partire da 79 e 129 dollari per tratta, poi la neonata Level che da Barcellona arriva fino a Los Angeles e San Francisco con tariffe solo ”posto a sedere e bagaglio a mano”. Novità che stanno scardinando le certezze della più grande compagnia aerea al mondo. “É il mercato, bellezza” e i nordamericani rischiano di subirlo, questa volta.

«American Airlines vende da decenni biglietti di economy a tutti viaggiatori diretti verso l’Europa che includono tutti i servizi: scelta del posto a sedere, un bagaglio da imbarcare, cibo e bevande alcoliche a bordo. Questo potrebbe non accadere più a partire dal prossimo anno», ha detto Don Casey, senior vp revenue management del vettore (non l’ultimo arrivato, insomma), durante una conferenza dell’industria dell’aviazione a Las Vegas.

La notizia, riportata dal giornale online Skift,confermerebbe l’ipotesi che vede American applicare sul lungo raggio la stessa tariffa che utilizza per i voli domestici e che prevede solo un bagaglio a mano, senza nemmeno la scelta del posto a sedere. Se la Basic Economy, infatti, è nata per contrastare il crescente successo delle compagnie low cost targate Usa, come Spirit Airlines e Allegiant Air, la nuova tariffa sui voli per l’Europa è un correttivo utile a fermare l’emorragia di clienti verso Norwegian, Level e Wow.

«I nostri potenziali clienti scelgono le tariffe base delle lungo raggio low cost per poi acquistare i servizi aggiuntivi, anche a bordo – sottolinea Don Casey – Per questo spacchettare il prodotto e moltiplicare le possibilità di vendere tutti i posti disponibili è la strategia che spero di inaugurare entro il 2018 con una nuova struttura tariffaria sui voli transatlantici, in linea con ciò che abbiamo fatto sul domestico», ha aggiunto Don Casey.

Le informazioni sulle scelte dei viaggiatori fornite da Don Casey vengono direttamente dai dati sui primi mesi di operatività di Level, vettore del gruppo Iag che è uno dei maggiori partner strategici di American. Iberia, Vueling, British e Finnair hanno puntato molto sul successo del modello lungo raggio low cost tra Usa ed Europa, e il partner American sta studiando con attenzione i risvolti del mercato.

Anche perché i conti non tornano e il vettore statunitense ha registrato un -9,1% per le revenue sul prezzo dei biglietti dei voli transatlantici solo nel secondo trimestre 2017. Se il low cost sta rosicchiando i margini del colosso Usa, la soluzione per ora è stata quella di aumentare la capacità con una maggior offerta di posti in volo (+7-9%). Posti extra che potrebbero essere venduti a tariffe da Basic Economy proprio per valutare la fattibilità del nuovo pricing, aumentando i ricavi e riempiendo gli aeromobili.

«Non parliamo certo dei livelli tariffari delle low cost, ma una formula che si avvicina». Solo sui voli transatlantici, per il momento, perché «ogni mercato ha i suoi meccanismi e continuiamo ad operare scelte su base regionale», ha concluso Casey.

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