La Sicilia e il bottino (mancato) del tax free shopping

by Redazione | 28 Giugno 2022 13:35

È la Sicilia la regione italiana col potenziale più inespresso nel tax free shopping. Lo segnala Global Blue, tra i principali player nei servizi a turisti internazionali. Proprio attraverso il servizio tax free shopping, che consente ai turisti extra-Ue di poter recuperare l’Iva sugli acquisti personali, si è infatti riscontrato sull’isola un andamento più che positivo: nel periodo marzo-maggio 2022 la regione valeva il 13% del tax free nel Sud Italia, ma  dispone di un potenziale ancora più vasto.

Ma è il turismo in generale  che in Italia sta tornando a crescere: la recente “Indagine sul turismo internazionale” di Banca d’Italia, ha registrato per lo scorso anno un incremento del 23% della spesa dei viaggiatori stranieri rispetto al 2020 ed il report rileva inoltre che l’avanzo della bilancia dei pagamenti turistica si è mantenuto allo 0,5% del Pil e che la quota di mercato dell’Italia è cresciuta dal 3,6% al 4,2%. Il trend positivo è proseguito anche nel primo trimestre del 2022.

Dati che fanno ben sperare per la stagione estiva alle porte e che Global Blue, società leader nei servizi a turisti internazionali, sta evidenziando. Attraverso il servizio tax free shopping, che consente ai turisti extra-Ue di poter recuperare l’Iva sugli acquisti personali, si è riscontrato sulla Sicilia un andamento più che positivo.

Global Blue, poi, tramite l’ulteriore servizio “Currency Choice” che permette al turista internazionale di pagare con la propria valuta di origine e di prelevare dagli sportelli automatici (Atm) visualizzando l’importo corrispondente ad essa, è riuscita a monitorare quali flussi turistici stiano interessando una determinata zona, cogliendo il potenziale che ogni singola nazionalità può generare sul territorio.

Statistiche utili alle economie locali e ai commercianti del posto, che possono così migliorare le prestazioni offerte. A partire dalle vendite tax free, un servizio ad alto valore aggiunto che i commercianti dell’isola possono sfruttare per incrementare la propria offerta. Infatti, in alcune province, ad alti tassi di prelievo non sempre corrispondono gli stessi tassi di vendite tax free: è su questa differenza che si determina il  potenziale da “intercettare”.

Nel nuovo mix di nazionalità in ingresso, vista l’assenza di cinesi e russi protagonisti del pre-pandemia, risultano in Sicilia di particolare interesse i turisti provenienti dagli Stati Uniti, dal Regno Unito e – soprattutto – dalla Svizzera.

Sono queste le nazionalità che più di altre si sono avvalse del servizio “Currency Choice” presso gli Atm nel periodo marzo-maggio 2022, specialmente nella città di Palermo, dove hanno prelevato il 25%  degli svizzeri, il 38% degli americani e il 40% dei britannici. Nel capoluogo, la media più elevata di prelievi è di 286 euro, ad opera degli americani, che hanno prelevato di più rispetto al pre-Covid, avvalorando la crescita di tale bacino turistico sull’isola.

«In Sicilia – osserva Stefano Rizzi, country manager di Global Blue – individuiamo un’elevata attività di prelievo da parte del turista extra-Ue, che non sempre comporta un eguale ricorso allo shopping tax free. C’è quindi un flusso consistente di cittadini internazionali che può essere catturato da negozi e boutique e che può comprare godendo dell’esenzione/recupero Iva: un’opportunità da sfruttare per aumentare le vendite. E se è vero che tra marzo e maggio svizzeri, americani e britannici hanno registrato lo scontrino medio più elevato (rispettivamente 1.452 euro, 1.247 euro e 1.138 euro) è altrettanto vero che il bacino potenziale è ancora più esteso».

Dall’analisi di Global Blue, infine, risultano anche interessanti perfomance in alcuni centri minori come le province di TrapaniAgrigento o Ragusa: qui, infatti, ad incoraggianti tassi di prelievo (8% del totale nella sola Trapani) non corrisponde una propensione all’utilizzo del servizio tax free shopping. Anche Catania merita un’attenzione particolare. Nella città principale della costa orientale, infatti, al 21% dei prelievi si affianca appena il 9% delle vendite tax free. In queste province c’è quindi un ampio bacino di turisti extra-Ue intercettabile: a partire dai britannici, che possono usufruire del servizio solo dal 2021 e che nell’isola – da soli – valgono il 10% della spesa tax free.

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