La sfida degli aeroporti nell’era social distancing

La sfida degli aeroporti nell’era social distancing
15 Ottobre 07:00 2020 Stampa questo articolo

Test rapidi e controlli a tappeto sui passeggeri in tutti gli aeroporti. Oppure, come sta accadendo nello scalo di Dubai o a Helsinki, la sperimentazione dei cani anti Covid. In attesa di capire quale sarà la strada che gli organismi internazionali del trasporto aereo e della sanità decideranno di intraprendere, sono molte le ipotesi che circolano tra gli addetti ai lavori – architetti e designer, prima di tutto – su come saranno gli aeroporti del futuro.

«La necessità del distanziamento rende prioritario garantire la diversificazione degli accessi in aeroporto», diceva già qualche mese fa Giulio De Carli, founder and managing partner di People-One Works. Oggi, la pandemia da Covid-19, infatti, presenta al trasporto aereo una sfida simile a quella successiva all’11 settembre. «Il nostro compito è dare a tutti la certezza che è sicuro volare. E questo ci dà la possibilità di ripensare davvero a cosa sia l’esperienza di viaggio dei passeggeri», ha detto in un’intervista a Forbes, Ty Osbaugh, direttore dello studio globale di design e architettura Gensler.

In primo luogo, i terminal degli aeroporti dovranno diventare molto più grandi e meno spazio, poi, potrà essere dato alla sicurezza. «Le sale check in di oggi possono rimanere in gran parte vuote per la maggior parte della giornata», ha spiegato Osbaugh. Per questo, sarebbe opportuno distribuire le persone in aeroporto in diversi punti del terminal. Inoltre, per migliorare i flussi di passeggeri, il processo ai check point dovrebbe essere molto meno oneroso.

«Immagino più un’esperienza di passaggio, forse un tunnel in cui vieni scansionato mentre procedi, come quello già utilizzato in Israele». E se lo screening, oltre che per la sicurezza, potesse servire anche per accertare la positività al Covid-19, i tempi sarebbero ulteriormente ridotti. «Con il risultato – conclude l’architetto di Gensler – che i passeggeri sarebbero in grado di muoversi liberamente lato terra e lato volo dell’aeroporto, senza limitazioni». Venuta l’ora dell’imbarco, poi, riceverebbero una serie di notifiche, ideali per eliminare le code fisiche e i momenti di contatto.

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Giorgio Maggi
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