La scommessa italiana di Turespaña

by Andrea Lovelock | 22 Gennaio 2019 7:00

Con circa 4,2 milioni di arrivi italiani nel 2017 e un tasso di crescita molto stabile che si attesta sul 6%, la Spagna mantiene il richiamo delle grandi destinazioni outgoing; un destino de moda come direbbero gli spagnoli. Secondo i dati dell’ente del turismo spagnolo, si rivela stabile anche l’aumento annuo della spesa turistica degli italiani (al +6%).

Dai primi numeri del 2018 di Turespaña sui primi 11 mesi dell’anno, la crescita del traffico dall’Italia è stata del +0,7% e le mete preferite dai turisti del nostro Paese sono state la Catalogna (che vanta una quota mercato del 28%), Madrid (+18%), le isole Canarie (+12%) e Valencia (+11%).

Di particolare interesse la modalità di organizzazione di viaggi e soggiorni in Spagna, che nella maggior parte dei casi (79%) avviene in modo indipendente, mentre il rimanente 21% fa ricorso ai tour operator, alle agenzie di viaggi e alle Olta.

Tra i periodi più frequentati dai turisti italiani si rileva una forte crescita della media stagione, in particolare luglio (+15%) e settembre (+12%), a riprova di una buona azione promozionale che ha fatto leva sulla scelta di vacanze in periodi meno caotici. Così come di grande interesse è la forte crescita dei fine settimana, con un +15% rispetto al 2016, dove ha giocato un ruolo cruciale l’offerta.

Sempre riguardo alle abitudini turistiche dei viaggiatori italiani, la durata media degli spostamenti risulta ancora breve, ma grazie al potenziamento dei collegamenti diretti tra Italia e Spagna, implementati del 36% negli ultimi tre anni, i viaggi appaiono più frequenti (fenomeno dei city break) e consentono ai turisti italiani di scoprire nuove città e provare esperienze inedite. A tal proposito, lo scorso anno Turespaña ha elaborato un piano di marketing strategico, a seguito di uno studio condotto per stabilire un equilibrio tra i turisti e gli abitanti delle destinazioni turistiche, stimando la capacità di carico delle ultime.

Anche per questa ragione l’ente ha scommesso sul segmento di turisti che utilizza i voli low cost, incrementando l’offerta aerea in questi ultimi due anni. Inoltre, anche per il 2019, almeno fino a quando non verrà definito il budget annuale per la promozione in Italia (che potrebbe venire sbloccato dal governo spagnolo nei prossimi mesi), il claim di maggior impatto promozionale rimane quello della Spagna Cosmopolita, per intercettare quei target che racchiudono turisti molto attenti alle scelte di viaggio, interessati alla cultura, ma anche all’offerta enogastronomica e che hanno un potere d’acquisto superiore alla media.

Una tipologia di turista che è anche più consapevole e rispettoso dell’ambiente, oltre ad avere molta curiosità nei confronti della cultura locale. Questo tipo di atteggiamento è in linea con alcuni dei principi del turismo sostenibile e di qualità che la Spagna vuole promuovere. L’auspicio per il settore trade, ora, è che si possa rinnovare la formazione degli agenti di viaggi, avviata negli anni scorsi dall’ente turistico spagnolo, che è diventata una priorità dimostrando grande efficacia. Basti pensare al successo del Campus Spain Travel, vera e propria piattaforma online di formazione per gli adv.

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