La rinascita di Marsiglia e la Provenza dei pittori

06 Giugno 11:01 2017 Stampa questo articolo

Fondata dai Greci più di 2.500 anni fa, Marsiglia è la città più antica della Francia, e dopo Parigi e Lione è l’area metropolitana francese più popolata. La visitiamo in occasione di un mini tour in Provenza voluto da Mistral Air per festeggiare il nuovo volo Firenze-Marsiglia, e organizzato con gli enti del turismo di Marsiglia, Aix en Provence, Arles e flyprovence.com.

La trasformazione della città iniziata nel 2008 con la nomina a Capitale Europea della Cultura, non si è ancora conclusa: a cominciare da quello che è sempre stato il suo fulcro, il Vecchio Porto, in parte pedonalizzato, e dove sono entrati a far parte del paesaggio una grande ruota panoramica, e l’Ombrière, installazione in acciaio inossidabile di 1.080 mq ideata dall’architetto inglese Norman Foster, che oltre a un effetto a specchio sorprendente offre anche un riparo dal sole. All’ingresso si trova un altro simbolo del rinnovamento: il MuCEM, Museo delle Civiltà d’Europa e del Mediterraneo, un complesso di circa 30mila mq rivestito da un raffinato pizzo di cemento. È un luogo aperto a tutti dove coabitano antropologia, storia, archeologia, storia dell’arte e arte contemporanea, ed è collegato da una passerella al forte Saint Jean, monumento storico del XVII secolo.

Poco oltre, a fare da trait d’union tra terra e mare, c’è la Villa Méditerranée, progettata da Stefano Boeri: un edificio anfibio che si distingue per i volumi a sbalzo. Da non mancare la visita guidata a La Cité Radieuse, cioè l’Unité d’Habitation progettata da Le Corbusier nel 1946 e completata nel 1952: edificio patrimonio mondiale Unesco.

Facilmente raggiungibili da Marsiglia, Aix en Provence e Arles sono due magnifiche cittadine provenzali, famose perché vi hanno vissuto e lavorato Paul Cézanne (Aix) e Vincent Van Gogh (Arles). Entrambe propongono interessanti percorsi pedonali sulle loro orme, alla scoperta dei luoghi e dei paesaggi che hanno segnato la loro opera, come la montagna Sainte-Victorie, grande protagonista di alcuni quadri di Cézanne, e il ponte levatoio di Langlois a Lavandières per quanto riguarda Van Gogh, mentre la cosiddetta “Casa Gialla” è stata distrutta dai bombardamenti nel 1944. E ad Aix non si può non visitare l’Atelier Cézanne, rimasto esattamente com’era alla morte del pittore nel 1906, mentre ad Arles, che dal 1981 fa parte del patrimonio mondiale Unesco, oltre alle orme di Van Gogh si possono vedere le impronte della romanità.

Capitale romana di Gallia, Bretagna e Spagna, vanta un teatro antico, e un anfiteatro romano noto come Les Arènes, che oggi ospita soprattutto le locali “courses camarguaises”, dove il toro non solo non viene ucciso, ma è il vero protagonista, celebrato con nastri e coccarde. Ma il posto migliore per farsi un’idea della Arles romana è senza dubbio il Musée départemental Arles Antique, un edificio ampio e luminoso costruito nel 1995, che accoglie un’incredibile collezione archeologica, tra cui l’unico busto noto di Giulio Cesare, scolpito quando era ancora vivo, e un’imbarcazione romana di 31 metri, entrambi ritrovati nel Rodano. Tra l’altro il museo è situato sull’asse del Circo Romano del II secolo, un circuito per le corse delle bighe che si estende per 450 metri.

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Cristina Melis
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