La promessa di Geo: «Prodotto alle migliori condizioni»

09 Novembre 12:12 2018 Stampa questo articolo

Per l’Ndc c’è tempo, adesso invece è il momento di offrire alle agenzie più prodotto e disponibilità. Parola di Luca Caraffini e Dante Colitta, rispettivamente amministratore delegato e direttore commerciale di Geo Travel Network, durante la presentazione dei risultati dell’anno finanziario appena concluso. «Un network deve creare valore aggiunto e fornire non solo prodotto di qualità, ma anche alle migliori condizioni. Su questo aspetto possiamo ancora fare molto, a cominciare dallo sviluppo del nostro booking e dal potenziamento dell’offerta Tabloid», precisa Colitta sottolineando come il prossimo anno vedrà un ulteriore consolidamento della rete distributiva.

«Da parte nostra, già possiamo contare su 72 nuove affiliate a partire dal mese di gennaio, mentre l’obiettivo al 31 ottobre 2019 è di un centinaio di new entry. Quest’anno, invece, abbiamo registrato 135 nuovi arrivi, e alcune chiusure». Più in generale, però, l’intera distribuzione lungo la penisola dovrà affrontare un ulteriore ridimensionamento. «Credo che il mercato arriverà a circa 6.000-6.500 punti vendita, anche se il numero di quelli veramente strutturati, oggi non supera il migliaio. Ben vengano, quindi, le nuove normative da rispettare come fondo di garanzia, direttiva pacchetti, privacy e uso delle carte di credito. Rispettarle, serve a fare diventare le agenzie delle aziende e non più delle botteghe».

In fatto di contratti, continuerà anche nel 2019 il focus sulle agenzie Gold: erano 124 a novembre 2017, sono diventate 222 a novembre 2018 e, nell previsioni, arriveranno a 240/206 tra un anno. «Una decisione – precisa Colitta – che dipende dalla tipologia del nostro network. Da noi ci sono agenzie di tutti i tipi, su questo non cambiano».

Eppure, assicura il direttore commerciale di Geo, uno spazio di manovra sul mercato italiano ancora esiste, anche per un grosso big europeo. Nel frattempo, la novità di Alpitour in veste mangiatutto può rappresentare, al contrario, un’opportunità. «Il fatto che un Gruppo italiano riuscirà ad acquistare meglio all’estero, sarà un beneficio per tutta la filiera», afferma Caraffini, a maggior ragione se questo Gruppo rappresenta uno dei due azionisti (insieme a Costa Crociere) del network.

Intanto, i numeri di fine esercizio parlano di un +14% sul leisure, con un +20% segnato dalla crociere, un +15% dalla linea, e un +12% a testa da Italia e Villaggi. Sul fronte delle destinazioni, in forte ascesa l’Egitto (+135%), l’Oriente (+38%) e le Maldive (+21%), con l’Italia a +13% e il calo di Canarie, Cuba e Sudamerica in generale.

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Giorgio Maggi
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