La parabola Norwegian: «Ora la crescita rallenterà»

08 Gennaio 07:00 2019 Stampa questo articolo

Con più costi e meno passeggeri del previsto, si chiude tra luci e ombre il 2018 di Norwegian Air, la low cost norvegese che negli ultimi anni ha sviluppato il proprio business anche sulle rotte a lungo raggio.

«I dati di traffico dimostrano che la strategia è quella giusta – ha detto il ceo Bjorn Kjos, presentando i numeri degli ultimi dodici mesi – ma da adesso in poi entriamo in un periodo di crescita più modesta. Abbiamo aggiustato e ottimizzato il nostro network, ma la concorrenza, gli alti prezzi del carburante e i problemi con i motori Rolls Royce hanno avuto delle conseguenze negative sulle nostre operazioni di lungo raggio, influendo anche sui risultati finanziari dell’ultima parte del 2018».

In totale, il vettore ha trasportato nel 2018 oltre 37 milioni di passeggeri, con un aumento del 13% rispetto all’anno precedente. Il load factor è risultato dell’85,8% in diminuzione rispetto all’87,5% del 2017.

Ciò nonostante, i dati parlano di un ultimo trimestre del 2018 in perdita per circa 202 milioni di euro, in aumento rispetto alla flessione di 194 milioni di euro stimata in precedenza.

«Abbiamo lanciato una serie di misure per ridurre i costi per migliorare la nostra posizione finanziaria nel corso del 2019», ha assicurato il ceo del vettore. Nel corso del 2018, la compagnia norvegese ha ricevuto 25 nuovi aeromobili di lungo raggio e lanciato 35 rotte, con un occhio particolare a quelle tra Europa e Stati Uniti.

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Giorgio Maggi
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