La metamorfosi di Fico. Cigarini: «Ora guardiamo al futuro»

La metamorfosi di Fico. Cigarini: «Ora guardiamo al futuro»
15 Dicembre 15:22 2021 Stampa questo articolo

Fico è pronto alla ripartenza: dopo i buoni risultati fatti registrare negli ultimi mesi, infatti, il parco bolognese ora guarda al futuro con nuovi investimenti e si prepara al pienone di Capodanno. L’amministratore delegato del parco a tema alimentare (che ha come soci di maggioranza Coop Alleanza 3.0 e Eataly) Stefano Cigarini è ottimista. «Questa ripartenza non era affatto scontata. Ufficialmente abbiamo riaperto a fine luglio con numeri inizialmente molto bassi. Ora, però, registriamo un trend in crescita, con i visitatori che aumentano di settimana in settimana e di mese in mese, con un incremento di circa il 21% ogni mese rispetto al precedente».

Secondo Cigarini, inoltre, il picco di visite è avvenuto nel weekend di Halloween «con oltre 30mila presenze, un numero che ci ha messo in difficoltà: non ce lo aspettavamo. Ma ora che sappiamo, ci stiamo attrezzando per le festività natalizie e in particolare per Capodanno, quando oggettivamente saremo il ristorante più grande d’Italia, con ampi spazi che permettono di ospitare in sicurezza e al coperto oltre 2.500 ospiti serviti seduti, divisi in quindici cenoni preparati dai più grandi ristoranti di Fico».

Quale pubblico è tornato a Fico? E chi manca ancora?
«Fico è stato progettato per accogliere cinque categorie di visitatori: residenti, turisti italiani, turisti internazionali, scuole e il cosiddetto “mercato di transito”. Da luglio sono tornati i residenti nella regione, pochi i turisti dal resto d’Italia, pochi i transiti, mentre mancano ancora completamente il turismo scolastico e internazionale. Il turismo scolastico in tempi pre-pandemia portava a Fico tra le 40 e le 50 mila presenze. Contiamo che si riavvii nella prossima primavera».

Prima l’entrata al parco era gratuita, oggi è a pagamento…
«Sì, questo però ha incrementato la qualità del visitatore, che decide di venire a visitare Fico perché realmente interessato a conoscere la filiera produttiva delle eccellenze enogastronomiche del nostro Paese, anche con i figli. Tant’è che se prima la spesa media era di 17 euro a persona, mentre oggi è di 33 euro. È un pubblico più attento e più esigente, con maggiore propensione alla spesa, che prima rimaneva nel parco una media di un’ora e mezzo mentre ora ne resta cinque».

Da cosa è caratterizzata la ripartenza?
«Abbiamo portato avanti un nuovo progetto che si sviluppa in sette aree a tema: fattoria, salumi e formaggi, pasta e pizza, sport e gioco, vino, olio, dolci. Poi abbiamo il Luna Farm (il cui ingresso è compreso nel biglietto da 10 euro on line e 12 in cassa, ndr). All’interno del parco troviamo trenta attrazioni tra giostre, scivoli, padiglioni multimediali, attrazioni sportive, il tutto accompagnato da colonne sonore differenti a seconda dei mondi culinari dove ci si trova, profumi, scenografie».

E per il futuro quali progetti ci sono?
«Il primo passo verso il futuro sono le feste di Natale, durante le quali saremo aperti tutti i giorni, con la grande apertura di Capodanno dalle 19 alle 5 del mattino. Poi, nel 2022 introdurremo dei momenti ricorrenti, come l’Aperifico del giovedì sera, Ficobaila durante il quale si balleranno musiche latino americane nella “rotonda dei dolci”, il FicNic, un picnic al coperto sotto la vigna e sul prato in erba sintetica, completo di tovaglia a quadretti e cestino preparato dai nostri ristoratori il sabato e la domenica di un weekend al mese. Riguardo al trade, infine, posso assicurare che parteciperemo a due tra le più importanti fiere di settore: la Bit di Milano a febbraio e il Tttg Travel Experience di Rimini in ottobre».

Ci saranno investimenti in nuove aeree del parco?
«A lungo termine stiamo lavorando al Museo della Gastronomia, un progetto che presumibilmente vedrà la luce in 3-5 anni e a breve alla realizzazione, in un’area adiacente al parco, dello stadio temporaneo del Bologna che verrà utilizzato nei tre anni previsti per la ristrutturazione del Renato Dall’Ara. Si chiamerà Fico Arena, avrà una capienza di 16.000 posti e, una volta dismesso come stadio verrà riutilizzato come arena di Fico».

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Natalia Cascio
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