La fiamma tricolore sul ministero del Turismo

La fiamma tricolore sul ministero del Turismo
27 Settembre 11:09 2022 Stampa questo articolo

Incassata la maggioranza alle urne, il centrodestra è già impegnato nella partita dell’esecutivo. Rompicapo che la premier in pectore Giorgia Meloni – vincitrice assoluta con il 26% del suo Fratelli d’Italia – avrebbe già risolto da tempo, al netto delle pressioni degli alleati Lega e Fratelli d’Italia.
Fonti vicine all’attuale governo, lasciano trapelare l’intenzione di confermare il ministero del Turismo, guidato però da un esponente della nuova fiamma tricolore.

La poltrona, in realtà, sarebbe ambita dal leghista Gian Marco Centinaio, già delegato al settore nell’allora Mipaaft, il dicastero dell’Agricoltura che nel 2018 sottrasse la “t” di turismo al ministero della Cultura. Ma la Meloni avrebbe già in tasca un altro nome. Nessun problema per l’attuale reggente di via di Villa Ada – l’altro leghista Massimo Garavaglia – rieletto al Senato nel collegio Piemonte 2, che parrebbe avere altre mire: il ritorno al ministero dell’Economia nel ruolo di sottosegretario, incarico svolto durante il primo governo Conte.

E nonostante Meloni inviti alla sobrietà, dichiari di «non accettare compromessi» e scarti l’ipotesi di Matteo Salvini agli Interni, qualcosa agli alleati – benché minoritari – dovrà pur concederlo. Una partita che si giocherà soprattutto alla Camera, da cui potrebbe spuntare qualche nome di Lega e Forza Italia da infilare nel nuovo esecutivo.

Guardando alla passata campagna elettorale, seppure Garavaglia abbia battuto con assiduità sagre, fiere e piazze turistiche, c’è un’altra donna di Fratelli d’Italia ad aver messo un piede (nel mare) nel settore: Daniela Santanchè, rieletta al Senato nel collegio uninominale di Cremona, e oramai titolare delle battaglie sulle concessioni balneari, partita lasciata aperta dal governo Draghi. Il suo nome non sarebbe in lizza per il ministero del Turismo, ma conferma il presidio di partito sul settore.

Il travel si prepara, dunque, a una nuova onda nazionalista che avanzerà dal 13 ottobre, data prevista per l’insediamento delle Camere. La promessa, espressa dalla Meloni nel suo programma, era ed è ben chara: “Valorizzare la bellezza dell’Italia, promuovere il made in Italy, far sì che gli italiani all’estero diventino ambasciatori del Paese”. Perciò alla leader di Fratelli d’Italia, destinataria delle richieste della filiera elencate qui, vale già la pena di ricordare un concetto basilare per il turismo organizzato: l’outgoing vale quanto l’incoming. Occhio a non confondersi.

L'Autore

Roberta Rianna
Roberta Rianna

Direttore responsabile

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