La distribuzione fa fronte:
Manifesto sulla direttiva Ue

06 Ottobre 07:00 2017 Stampa questo articolo

Il countdown sulla direttiva pacchetti Ue 2015/2302 è già iniziato da tempo nelle stanze delle associazioni di categoria che hanno esaminato il testo in tutti i suoi dettagli e – per la prima volta unite – trattano con il Mibact il suo recepimento.

In particolare Fiavet, Assoviaggi e Federturismo Travel, in rappresentanza della distribuzione organizzata delle agenzie di viaggi, hanno avviato un confronto e (caso assai raro) hanno trovato un fronte comune, una sorta di manifesto sottoscritto da tutte e tre le sigle, finalmente in grado di far scaturire un’unica forte voce con la quale parlare con i referenti istituzionali.

Una strategia che sicuramente consente di guadagnare credibilità presso i rappresentanti del governo. E non è poca cosa in tempi di frammentazione e liti “da condominio” che non hanno mai giovato ad alcuno.

Vediamo i principali punti condivisi dalle sigle. Il primo a parlare è il presidente di Fiavet, Jacopo De Ria: «Abbiamo già portato l’attenzione del ministero sulla necessità di evitare estensioni e interpretazioni della normativa comunitaria che legittimino fenomeni e soggetti ibridi, privi di dovute garanzie e requisiti, in concorrenza sleale con gli agenti di viaggi. Bisognerà, poi, riconoscere – aggiunge De Ria – la responsabilità dell’esecuzione dei servizi turistici previsti in un pacchetto al solo organizzatore, evitando così duplicazioni di responsabilità a carico anche dell’intermediario e conseguente ampliamento del contenzioso».

Sull’abusivismo è ferma la posizione di Gianni Rebecchi, presidente di Assoviaggi: «Le associazioni di categoria hanno chiesto al Mibact una disciplina sanzionatoria effettiva e deterrente per combattere ogni forma di abusivismo e di concorrenza sleale come quella delle organizzazioni senza scopo di lucro (onlus) e delle associazioni culturali, religiose, sportive e simili. Tali disposizioni dovranno essere recepite e applicate da tutte le Regioni e prese come riferimento anche da altri ministeri come il Miur per i viaggi scolastici». Non secondaria, secondo Rebecchi, «sarà la revisione delle norme per la copertura del rischio insolvenza dell’organizzatore o dell’intermediario: maggiori controlli e regole chiare, e soprattutto uguali per tutte le soluzioni, dai fondi alle assicurazioni».
Sul fatto che l’applicazione della direttiva Ue non debba contemplare deroghe o furbesche scorciatoie, interviene il presidente di Federturismo Travel, Andrea Giannetti, altrettanto fermo e categorico: «Lo Stato italiano è libero di scrivere le proprie norme, mantenendo l’uniformità tra le normative degli Stati europei, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti a tutela dei consumatori, siano essi acquirenti offline o online». Ma sia chiaro, avverte, «la normativa va interpretata correttamente, senza dubbi e senza nessuna eccezione: chiunque offra più di un servizio turistico rientra negli obblighi previsti dalla direttiva Ue. Di certo, poi, mai prima d’ora i clienti del turismo organizzato sono stati così tanto protetti».

L'Autore

Andrea Lovelock
Andrea Lovelock

Guarda altri articoli