La digitalizzazione totale risolve per sempre il problema della contabilità e del fisco

22 Settembre 07:00 2017 Stampa questo articolo

uomo vitruviano advmanager scotti“Datemi un punto d’appoggio e solleverò il mondo” è la celebre frase attribuita ad Archimede di Siracusa, uno dei massimi scienziati dell’antichità. “Datemi la completa documentazione aziendale ed eseguirò qualsiasi adempimento contabile e fiscale” potrebbe essere la declinazione di un più modesto commercialista odierno.

Già, perché proprio l’intera documentazione aziendale, completa, vera e reale, può essere una chimera non meno del famoso punto d’appoggio di Archimede. Specialmente per una agenzia di viaggi, quotidianamente alle prese con cinque tipi di contratti di viaggio, cinque differenti procedure contabili, cinque diverse norme fiscali, inseguendo “fatture” d’acquisto che quasi mai sono vere fatture, corrispettivi da registrare o da fatturare in vari momenti di vita della pratica, più persone che vi mettono le mani, documenti che arrivano per email, o via posta, o da scaricare dai siti internet dei vari fornitori italiani ed esteri, ognuno dei quali interpreta a modo suo una selva di regole oggettivamente complicate.

Fino al 2016, se le dimensioni dell’impresa lo consentivano (imprese individuali o società di persone con ricavi non superiori ad euro 400.000 annui), c’era per l’agente di viaggi una via d’uscita semplice, anche se tutt’altro che sicura: scegliere la contabilità semplificata. Niente registrazioni in partita doppia, niente bilancio, solo una raccolta di documenti in entrata e in uscita da portare al commercialista per redigere a fine anno una dichiarazione dei redditii “che stesse in piedi”. Scorciatoia economica, ma rischiosa, poiché in caso di verifica fiscale risultava poi difficile mettere insieme una documentazione probatoria che bloccasse il pericolosissimo accertamento induttivo.

Ma dal corrente esercizio 2017 una vera e propria rivoluzione normativa ha messo fuori gioco tutto questo. Citiamo velocemente.

Fattura elettronica: documento che nasce, viene trasmesso e deve essere conservato sia dall’emittente sia dal ricevente esclusivamente in formato elettronico e per sempre “scolpisce nella pietra” le connesse pratiche turistiche. La pletora delle pubbliche amministrazioni e non solo destinatarie dell’obbligo è in corso di costante ampliamento e include diversi soggetti con i quali le agenzie di viaggi intrattengono rapporti.

Split payment dell’Iva ovvero “scissione del pagamento”: cioè l’impresa incassa l’importo della fattura, ma non quello dell’Iva, la quale sarà versata direttamente all’erario dall’impresa cliente.

Spesometri trimestrali con contestuali dichiarazioni Iva trimestrali, o addirittura mensili per le agenzie che superano la soglia di euro 400.000 annui di volume d’affari. Questo ancora una volta “scolpisce nella pietra” ogni tre mesi le pratiche dell’agenzia, obbligando nel contempo ad una serie di rilevazioni quotidiane quanto mai complesse, onerose e senza sbagli.

Contabilità semplificata per cassa: obbliga anche la piccola impresa a rilevare senza errori ogni incasso e pagamento, certificato dall’uso di canali bancari.

La conclusione è che ormai il regime normale per ogni pur piccola impresa diventa quello della contabilità ordinaria e che è necessario rilevare quotidianamente e senza errori ogni operazione che generi un momento impositivo Iva.

Ecco perché l’unica via d’uscita è la digitalizzazione totale dell’impresa, formula “magica” in grado di adempiere ai maggiori obblighi con meno costi. Nelle prossime newsletter esamineremo in dettaglio ognuno dei punti qui citati.

Marco Motta, Studio Motta Dottori Commercialisti

La Newsletter del Comitato Scientifico di ©ADVMANAGER  – 22 settembre 2017, n° 4.
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