La Cina si fa bella con le Olimpiadi, ma quanto può resistere alla chiusura?

La Cina si fa bella con le Olimpiadi, ma quanto può resistere alla chiusura?
10 Febbraio 12:36 2022 Stampa questo articolo

«Semplici, sicure e splendide». Così, stando al mantra ripetuto in questi giorni dal presidente cinese Xi Jinping, sono e saranno le Olimpiadi invernali inaugurate a Pechino il 4 febbraio, con una roboante cerimonia di apertura curata dal regista Zhang Yimou, tre volte candidato al premio Oscar, già regista dei Giochi del 2008.

A distanza di 14 anni dalle ultime Olimpiadi estive ospitate dalla capitale cinese – prima città al mondo ad accogliere entrambe le manifestazioni – il Paese vuole mostrare al mondo la prosperità raggiunta sotto la dirigenza di Xi Jinping.

Pechino è, infatti, da tempo al lavoro per arrivare all’appuntamento con il mondo, non solo con un ruolo da protagonista nello scacchiere internazionale, ma anche grazie al rigido controllo della situazione sanitaria con i contagi da Covid-19 ai livelli minimi (obiettivo perseguito attraverso una rigidissima politica di “tolleranza zero” nei confronti del virus).

Certo, non tutto fila liscio: i boicottaggi diplomatici trainati dagli Usa, la censura e la repressione degli attivisti, così come le polemiche sul controverso utilizzo delle app di monitoraggio sanitario, e le lamentele da parte di molti atleti internazionali sulle condizioni imposte durante la quarantena, gettano diverse ombre sulla buona riuscita dei Giochi.

Ombre che si proiettano solo a livello internazionale, però. Perché in Cina, complice anche la propaganda governativa, le Olimpiadi sembrano avere finora solamente un enorme successo, che si riflette e traina anche il settore turistico. L’inizio della manifestazione è coinciso infatti con la settimana dei festeggiamenti del Capodanno lunare (anche detto Capodanno cinese o Festival di Primavera), la festività più importante del Paese. E nonostante, per il terzo anno consecutivo, il governo abbia incoraggiato le persone a evitare i viaggi a lunga distanza a causa di sporadici focolai di coronavirus, il ministero dei Trasporti ha registrato circa 90 milioni di viaggi in treno dal 17 gennaio al 2 febbraio.

Secondo un rapporto pubblicato dalla Ota Ctrip (poseduta dal Gruppo Trip.com) sul turismo interno cinese, durante il periodo festivo appena concluso, le vacanze legate agli sport sulla neve hanno registrato un aumento di popolarità in tutto il Paese proprio a causa dei Giochi olimpici.

Le prenotazioni per gli hotel a tema sci durante le vacanze del Festival di Primavera sono infatti aumentate del 54% su base annua, e gli ordini di biglietti per le stazioni sciistiche sono aumentati di quasi il 40%. Le Olimpiadi hanno dato impulso al mercato del turismo sulla neve, in particolare nel nord-est della Cina. Inoltre, le prenotazioni di biglietti aerei per le province della Cina nord-orientale sono aumentate di oltre il 50% su base annua. Tra i viaggiatori che hanno partecipato ad attività di sci e pattinaggio nella regione, il 56% sono uomini e il 44% donne. In termini di età, i consumatori nati negli anni ’90 sono il mercato principale e rappresentano oltre il 40% del totale.

Parallelamente al successo della neve, continua anche quello di Hainan: durante le vacanze, il numero di biglietti aerei prenotati per l’isola è aumentato di oltre il 40% su base annua. Grazie al clima tropicale, abbondanti risorse turistiche e alla nuova politica di detassazione di molti prodotti, Hainan è una scelta sempre più popolare per i vacanzieri cinese, specie adesso che i confini con il Sud-est asiatico sono per lo più chiusi.

Inoltre, poiché il governo cinese ha chiesto ai cittadini di “spostarsi il meno possibile durante le feste”, si è avuto un boom delle staycation:  hotel a tema incentrati su e-sport, cene con delitto e tour esperienziali hanno visto una crescita considerevole. Gli a tema e-sport, in particolare, hanno registrato un aumento di oltre l’80% delle prenotazioni su base annua.

Anche la Ota Mafengwo ha recentemente pubblicato un rapporto su viaggi brevi di non più di tre giorni, da cui emerge che questo tipo di viaggio è particolarmente apprezzato dai visitatori più giovani. Il rapporto evidenzia anche che circa il 25% dei soggetti ha dichiarato di aver fatto un viaggio in cerca di un’esperienza specifica, mentre per il 17% è il food il motivo del viaggio; circa il 23% ha invece scelto la propria destinazione per praticare sport all’aria aperta.

Nonostante la chiusura dei confini con l’estero, quindi, il mercato turistico cinese continua a dimostrarsi resiliente e quasi autosufficiente come le piante che all’interno dei terrarium chiusi trovano le condizioni ideali per la sopravvivenza. Sono in molti però, anche tra i cinesi stessi, a chiedersi quanto questo possa durare. D’altronde, anche i terrarium chiusi, di tanto in tanto, hanno bisogno di ossigeno dall’esterno.

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L'Autore

Roberta Moncada
Roberta Moncada

Roberta Moncada: Sinologa ed esperta di turismo cinese. Ha vissuto diversi anni in Cina, per poi tornare in Italia, dove attualmente lavora per diversi Tour Operator come accompagnatrice turistica ed organizzatrice di tour ed attività enogastronomiche per turisti cinesi.

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