Jelinic a tutto campo
da Fiavet all’ipotesi Enit

by Andrea Lovelock | 21 Gennaio 2019 7:53

L’avvio della stagione Jelinic in Fiavet è tutto raccolto in un dato incoraggiante. A otto mesi dalla sua elezione a presidente, si è registrato un incremento del 10% degli iscritti, per un totale di 1.500 agenzie, grazie anche al varo del fondo di garanzia Fo.Gar che ha avvicinato e riavvicinato le adv alla federazione, ora rinnovata in buona parte del suo organigramma.

A margine del Consiglio nazionale a Zagabria, la presidente Ivana Jelinic, con il piglio e la determinazione di chi vuole compiere un forte cambio di marcia, pur conscia delle sfide che ancora l’attendono, ha snocciolato i primi risultati della sua squadra.

PRIVACY E CONTRATTI DI VIAGGIO. «Innanzitutto la modulistica su privacy e contrattualistica dei pacchetti di viaggio per la prima volta messa a disposizione degli iscritti insieme ad Assoviaggi-Confesercenti. Mi rammarica – ha sottolineato Jelinic – che Astoi si sia sfilata andando per la propria strada. Pur capendo le loro ragioni legate agli interessi dei t.o., credo abbiano fatto una scelta poco ponderata e perso l’occasione di dare un segnale univoco, molto forte, all’intera filiera del turismo organizzato».

RINASCITA DI PIEMONTE E VAL D’AOSTA. «Abbiamo, poi, risolto la questione interna di Fiavet Piemonte, in stallo da 20 anni», ha detto Jelinic. «Oggi ripartiamo da una giovane presidente, Gabriella Aires, che sta già lavorando sul territorio per far risalire il numero degli iscritti, attualmente scesi a circa 30 agenzie. Così come intendiamo far decollare Fiavet Val d’Aosta con il contributo di giovani adv locali», ha aggiunto.

Tanto proselitismo, dunque, contando anche sull’apporto del nuovo segretario generale di Fiavet, Giovanni Rubeca, che sta già visitando alcuni territori per attivare nuovi contatti con le varie agenzie. «Un lavoro impegnativo – ci ha confidato Rubeca – ma decisamente stimolante perché percepisci in molti casi la voglia di riavvicinarsi all’associazionismo».

LA LEVA DEL FONDO FO.GAR. La cifra del cambiamento di Fiavet è proprio nel cambio generazionale che per Jelinic può essere la vera chiave di volta per l’associazionismo. A dare un contributo tangibile al proselitismo in termini di servizi c’è stato e ci sarà Fo.Gar, il fondo di garanzia rimasto in buona parte di competenza del past president Jacopo de Ria: «Un’iniziativa che sta andando bene e che è sicuramente una leva di marketing importante. Presto potrà contare anche sul plus delle polizze RC, compliance e le polizze per insolvenza-fallimento. Speriamo di essere pronti a breve e che siano competitive rispetto a quelle sul mercato».

CHECK-UP FISCALE GRATUITO. «Tra i vari servizi introdotti in quest’ultimo periodo – ha proseguito Jelinic – c’è anche il check-up fiscale che eroghiamo in forma gratuita. Senza dimenticare la convenzione con la Seac di Trento per la fatturazione elettronica, che permette alle adv di avere accesso alla piattaforma per un volume di 200 fatture per soli 39 euro l’anno, comprendenti la conservazione e l’invio all’Agenzia delle Entrate. E c’è in piedi anche un’altra convenzione molto favorevole per la privacy».

LOTTA ALL’ABUSIVISMO. Passi ancora lenti, invece, nel contrasto all’abusivismo. «C’è ancora tanto da fare perché il fenomeno è devastante e molto più grande di quanto si possa immaginare. Un’autentica piaga – ha ammesso Jelinic – Si tratta di un’impresa molto impegnativa perché la vigilanza spetta, non tanto alle Regioni, quanto ai singoli Comuni. Ho sottoposto questo problema al ministro Gian Marco Centinaio, che mi sembra abbia ben compreso la gravità del fenomeno. Ora dobbiamo intervenire con un’azione sistematica e congiunta».

Un’ipotesi di lavoro c’è già. Si tratta della condivisione di una strategia con tutte le forze dell’ordine che operano sul territorio: dai carabinieri alla Guardia di Finanza. «Ma ci vuole un protocollo efficace, ovvero un atto che provenga da un’autorità centrale che metta in condizione di fronteggiare questa piaga su tutto il territorio. Spero proprio che Centinaio passi dall’ascolto all’azione concertata», ha sollecitato la presidente.

ENIT, PERCHE’ NO? E a proposito del ministro, sibillina la risposta di Jelinic all’ipotesi di una sua candidatura al consiglio di amministrazione dell’Enit oggi guidato da Giorgio Palmucci, nel rispetto della quota-rosa stabilita dalla norma: «Se dal ministero arrivasse un segnale in tal senso, io sono qua, non mi tirerei indietro».

DOPPIA NEW ENTRY. Altre due buone notizie annunciate dalla presidente al termine del Consiglio nazionale riguardano i nuovi ingressi in federazione: la Ialca, ovvero l’associazione italiana di agenti di viaggi e consulenti linguistici, e l’Ente turistico della Croazia come socio aggregato: «Un importante risultato, frutto dell’egregio lavoro compiuto dalla direttrice dell’ente croato in Italiam Viviana Vukelic, che aprirà la strada per l’aggregazione di altri enti del turismo, come avveniva in passato e che può essere foriero di interessanti operazioni congiunte a sostegno dell’attività delle adv».

IL NODO DEL DISSENSO. Ma ci sono anche problemi interni a Fiavet che la giovane presidente, insieme alla sua squadra, non può non vedere e che si dovranno affrontare con tanta logica e diplomazia. Si tratta del dissenso di almeno quattro associazioni regionali – Lombardia, Lazio, Emilia Romagna e Campania – non a caso assenti al Consiglio nazionale di Zagabria,  che rappresentano l’opposizione neanche tanto silenziosa all’attuale dirigenza della federazione. Dirigenza che, però, si avvale del pieno sostegno di Sicilia, Toscana, Umbria, Calabria, Puglia, Piemonte, Sardegna, Trentino, Liguria, Abruzzo, Veneto e Toscana.

Jelinic sa perfettamente che questi ostacoli che spaccano l’unità della federazione vanno rimossi, nell’interesse di tutti e con un dialogo costruttivo.

«In qualche caso auspichiamo un rinnovamento, in altri un ripensamento nell’atteggiamento, ma di certo dobbiamo trovare un terreno comune di dialogo per il bene della federazione», ha dichiarato la presidente.

Per la cronaca, all’appuntamento croato mancavano anche le regionali d’Abruzzo e Umbria, assenze giustificate da “seri impedimenti”.

STALLO IN CASA CONFCOMMERCIO. Altro cono d’ombra che permane in casa Confcommercio riguarda il rapporto con Fto, questione su cui Jelinic è stata lapidaria: «Siamo allo stallo, c’è davvero un clima molto freddo ed è tutto fermo». Come a dire: ognuno per la sua strada, almeno per ora.

Di certo, la Fiavet della stagione Jelinic sembra partita con il piglio giusto, forte anche dell’opera di risanamento economico interno – ha ammette la presidente – che è merito di De Ria, riuscito ad azzerare un rosso di quasi 1 milione e mezzo di euro. Oggi, tutte le associazioni regionali sono in regola con la nazionale, e non è poca cosa, almeno se l’intento è quello di tornare alla ribalta dell’associazionismo turistico. Per farlo, infatti, ci vogliono non solo idee chiare, ma anche le carte in regola.

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